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Messina, il futuro in quattro mosse

Il progetto Destination make! della Camera di commercio individua le cosiddette pietre miliari del turismo. Dall’effettivo rilancio della Zona falcata alla Torre Eiffel con vista sullo Stretto

Quattro “pietre miliari” per una visione strategica di Messina. Quattro mosse che rispondono ai nomi di “Pop-up blue culture: innovare l’esistente e costruire una nuova motivazione di visita”, “Messina tourism friendly: una nuova offerta di valore dal patrimonio e dall’ospitalità”, “Messina on the map: comunicare la destinazione sulle mappe dei viaggiatori” e “Governance statement: un soggetto gestore per la destinazione Messina verso il futuro”. Rotte creative verso il futuro e incentrate sul turismo, individuate dal progetto Destination make!, elaborato dalla Camera di commercio guidata dal presidente Ivo Blandina.
Priorità assegnata al mare, risorsa per troppo tempo non sfruttata. «Proponiamo la realizzazione di due principali eventi di punta che siano in grado di rappresentare i valori della “Destinazione Messina” a livello internazionale», si legge nel documento. Si tratta del “Messina Mare e Outdoor Fest”, che celebra la caratteristica della città di essere tra mare e monti, mediante sport acquatici, percorsi di trekking e bike, corsi di yoga e pilates, gare di trail running o vela, sfilate di barche, trailer artistici e teatrali su leggende e storia di Messina, installazioni in vari luoghi, mostre, spettacoli; e poi di una “Biennale dell’arte e architettura marittima”, ancorata alla Blue economy e in grado di «favorire la convegnistica e l’educazione sui temi ambientali, di cui tra l’altro la Fondazione di Comunità di Messina si fa già portatrice». Inoltre, per edificare «un ponte con esposizioni già importanti a livello internazionale, potrebbe essere sviluppata una partnership con lo stesso Salone nautico di Genova». Del secondo insieme fa parte, tra gli altri, il recupero dell’antico patrimonio della seta tramite residenze artistiche, nella frazione Sicaminò di Gualtieri Sicaminò. Obiettivo è realizzare residenze temporanee in edifici abbandonati, con produzioni che possono riportare in vita i saperi legati alla seta messinese».

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