Non c’è intesa nel braccio di ferro sulla Tari tra Comune e albergatori e si va verso i ricorsi da parte delle aziende del comparto ricettivo taorminese. Per Palazzo dei Giurati non ci sono le condizioni per accogliere la proposta degli operatori economici che sollecitano un abbattimento dell’imposta sulla raccolta rifiuti, con riferimento ad almeno due rate dell’annualità 2021. Gli albergatori hanno richiesto che lo sgravio sulla Tari avvenga col reimpiego dell’imposta di soggiorno. Anche in questo caso, tuttavia, nessuna apertura dell’Amministrazione, che si è resa disponibile ad un confronto con i responsabili delle aziende e la relativa rappresentanza di categoria, ma ritiene che non ci siano i presupposti per una convergenza su tali richieste. E allora si avvicina ed è ormai ad un passo la prospettiva dei ricorsi, con alcune strutture che hanno già attivato i propri legali per predisporre delle azioni nel tentativo di ottenere il riconoscimento in Tribunale del principio di “importi non dovuti”. Alla base delle rimostranze e relative motivazioni sulle quali puntano gli operatori del settore alberghiero c’è la particolare condizione di sofferenza determinata dal Covid per le aziende, che ha interessato alcune strutture rimaste persino chiuse nel 2020 e che poi nel 2021 ha fatto registrare una situazione analoga nel primo semestre dell’anno con parecchie cancellazioni di prenotazioni e l’assenza di flussi dentro un calo complessivo di presenze pari al 64% nel 2021 (e del 75% nel 2020). Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina