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Messina, “Come d’incanto”: chiuso l’incidente probatorio

La tragica “catena di morte” nella struttura di via I Settembre durante la prima fase della pandemia. Anche il supplemento di perizia conclude per una sostanziale mancanza di responsabilità dei medici

La deposizione dei tre consulenti ieri mattina è durata parecchio, oltre due ore. E poi l’incidente probatorio per la tragica catena di morte verificatasi tra gli anziani alla casa di riposo “Come d’incanto” di via I Settembre, furono oltre 30, durante la prima drammatica fase della pandemia, è stato formalmente chiuso dal gip Claudia Misale, che nel frattempo ha sostituto la collega Valeria Curatolo, trasferitasi ad altro incarico. Adesso a trarre le conclusioni sarà l’accusa, ovvero il procuratore aggiunto Rosa Raffa e il sostituto Marco Accolla, i due magistrati che hanno aperto l’inchiesta su quei fatti.
L’ultimo atto dell’incidente probatorio con la deposizione dei tre componenti del pool del Policlinico di Genova composto dal prof. Francesco De Stefano, dal prof. Antonio Di Biagio e dalla Emanuela Barisione, ha sciolto o no i dubbi che costituiscono il sottofondo giudiziario di questa vicenda? Questo interrogativo per il momento rimane sospeso. Ieri mattina i due punti trattati con più insistenza sono stati due: il ritardo nell’effettuare i tamponi, la mancanza di un diario clinico all’interno della struttura.

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