Assolti, «perché il fatto non sussiste», l’ex responsabile dell’Area finanziaria del Comune di Brolo Carmelo Arasi e un privato cittadino brolese, Giuseppe Scaffidi Catrinella, imputati in concorso per l’accusa di peculato. Lo ha deciso la I Sezione penale della Corte d’appello di Messina, riformando la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Patti nell’ottobre 2020, che aveva invece condannato Arasi a quattro anni e mezzo, Scaffidi a due anni e otto mesi. Il procedimento, uno degli innumerevoli paralleli alla più vasta operazione “Mutui fantasma” (processo tuttora alla fase conclusiva di audizione dei testi dell’accusa, ndc) riguarda fatti riferiti al periodo tra il 2010 e il 2013. Secondo le imputazioni, il ragioniere Arasi avrebbe disposto mandati di pagamento in favore di Scaffidi, per complessivi 28.930 euro, in varie soluzioni, con causali generiche attestanti per lo più spese mai autorizzate dall’Ente. In primo grado, Arasi era stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed entrambi al risarcimento del danno in favore del Comune di Brolo, con provvisionale di 20mila euro. I giudici della Corte d’appello messinese, presidente Francesco Tripodi, hanno quindi accolto la tesi rappresentata dagli avvocati Pinuccio Calabrò e Fabio Marchetta, difensori di Arasi, e Lucio Fonti Castelbonesi, legale di Scaffidi Catrinella, revocando anche la confisca e la restituzione dei beni all’epoca posti sotto sequestro.
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