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Consorzio idrico, Torregrotta studia una possibile gestione in autonomia

Confronto costruttivo in Aula tra l’esecutivo Caselli e la minoranza guidata da Pavasili. Carenza di sepolture: il Comune punta ad altri 600 loculi in 5 anni

Il confronto sul nodo delle acque è risultato particolarmente costruttivo

Autonomia dal Consorzio idrico Acavn: nasce un'ipotesi di lavoro congiunto tra il gruppo di maggioranza e di minoranza. Nel corso dell'ultimo consiglio comunale, si è registrato un clima di collaborazione e un confronto costruttivo sulla scorta delle osservazioni formulate dalla consigliera di opposizione Antonella Pavasili e accolte dal sindaco Nino Caselli. «Vorrei sapere se ci sono speranze di uscire dal Consorzio Acavn, previa attivazione del pozzo di proprietà comunale – ha esordito la Pavasili – Il Comune di Torregrotta corre insieme a Rometta il rischio di pagare più degli altri e paradossalmente di essere esposto ad azioni esecutive da parte dei fornitori». La consigliera del gruppo "21-26" ha ricordato «che, in passato, era stata valutata l'ipotesi di uscire dall'Acavn e diventare autonomi e che la sospensione dell'energia elettrica, dovuta all'inadempienza del Consorzio, aveva arrecato problemi nella distribuzione dell'acqua al comune. È per questo che si era pensato alla collocazione di una nuova cabina su un terreno individuato dall'Ente torrese per consentire di mettere in funzione anche un secondo pozzo».

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