La comunità di Itala ha dato l’addio al suo sindaco gentiluomo. Nel pomeriggio di ieri, infatti, in un gremitissimo Duomo di Messina e nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale, tributato l’ultimo saluto a Nino Crisafulli, deceduto giovedì al Policlinico della città dello Stretto, a causa delle complicazioni derivanti dal Covid. Un gentlemen, appunto, un uomo d’altri tempi che, con i suoi modi pacati, il suo garbo, il sorriso rassicurante, ma anche per la sua determinazione, era diventato da anni il punto di riferimento di Itala, conquistando la fiducia e l’affetto della sua gente. Nino Crisafulli la politica non la urlava, ma faceva parlare i fatti attraverso il suo impegno per il bene comune e per il bene di Itala. Un uomo che, anche nelle vesti di imprenditore, ha puntato alla valorizzazione della sua terra natia, fondando alcuni anni fa a Itala Superiore una attività ricettiva e di ristorazione molto nota.
Alla cerimonia religiosa, presieduta dal salesiano Benedetto Sapienza e concelebrata dal parroco di Itala, reverendo Salvatore Orlando, hanno partecipato, oltre ad una massiccia presenza di cittadini italesi, numerosi sindaci provenienti da tutta la provincia, alcuni parlamentari nazionali e regionali e Autorità civili e militari. I canti sono stati eseguiti dalla Corale Immacolata di Itala. Toccanti gli interventi del figlio Lillo, della nuora Simona, del presidente del consiglio comunale di Itala Sebastiano D’Angelo e del sindaco di Castelmola Orlando Russo. Tutti si sono soffermati sulle qualità di Crisafulli, definendolo «un padre e nonno amorevole, un uomo leale, dotato di grande capacità, che non è mai sceso a compromessi, un politico che non amava la visibilità e preferiva rimanere nell’ombra ed essere però concreto».
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