Ha scelto ancora la strada del silenzio il 23enne Bartolo Mussillo, risucchiato in un’indagine per duplice omicidio, quello di Camaro San Luigi del 2 gennaio scorso, e accusato di favoreggiamento dalla Procura per l’atteggiamento reticente che avrebbe tenuto proprio durante le indagini, secondo l’ipotesi gli inquirenti.
Ieri mattina Mussillo, che ha visto mutare la sua posizione da indagato ad arrestato ai domiciliari nel corso di questa settimana, con accanto il suo difensore di fiducia, l’avvocato Giuseppe Bonavita, è comparso davanti al gip Fabio Pagana, a Palazzo di giustizia, dopo l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, per l’interrogatorio di garanzia.
Ma, come si dice in questi casi, si è avvalso della facoltà di non rispondere, e tutto è durato molto poco. Scena muta quindi, ma secondo lo stesso gip e la Procura Mussillo sa molto di più di quello che ha detto quando è stato sentito dagli investigatori durante le indagini.
L’inchiesta sulla sparatoria di Camario San Luigi intanto va avanti, e il 37enne Claudio Costantino che ha sparato con la sua calibro 9per21 da casa sua uccidendo prima il 31enne Giovanni Portogallo e poi il 35enne Giuseppe Cannavò, è ancora latitante. Ormai da un mese carabinieri e polizia lo stanno cercando ovunque.
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