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Piano di Riequilibrio, a Messina si scatena la polemica contro la mossa di De Luca

A innescare la polemica, che ha trovato poi sponda nell’Aula comunale, con il consigliere Libero Gioveni che ha preannunciato di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica, l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo

Comune di Messina

È stata approvata in Giunta e già trasmessa, al Collegio dei revisori dei conti e alla presidenza del Consiglio comunale, la delibera di aggiornamento del Piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2014-2033, «in continuità con l’attuazione del “salva Messina”».

È la mossa con la quale l’Amministrazione ha sorpreso tutti, probabilmente anche la Corte dei Conti che si aspettava, in vista dell’udienza dell’8 febbraio, soltanto la replica ai rilievi mossi nelle scorse settimane. Palazzo Zanca, invece, ha fatto ricorso a quanto consentito dalla legge, approvata dal Parlamento nel dicembre 2021, aprendo, quindi, un nuovo capitolo di questa lunga vicenda economico-finanziaria, allontanando, nell’immediato, l’ipotesi di una dichiarazione di “default”.

Una mossa, quella del sindaco De Luca, pienamente concordata con il direttore generale Federico Basile, che ha, però, aperto nuovi fronti di polemica in un clima reso ancor più incandescente dall’avvicinarsi della data delle elezioni anticipate.

De Luca, nella lettera inviata alla Corte dei Conti, nel confermare la volontà di esercitare la facoltà di rimodulare il Piano di riequilibrio e nel trasmettere controdeduzioni, chiede, comunque, «che l’audizione in video conferenza per l’8 febbraio, alle 10, possa svolgersi regolarmente», perché intende spiegare ai magistrati contabili il percorso seguito in questi tre anni, per mettere in sicurezza i bilanci e salvare dal fallimento il Palazzo municipale.

A innescare la polemica, che ha trovato poi sponda nell’Aula comunale, con il consigliere Libero Gioveni che ha preannunciato di voler presentare un esposto alla Procura della Repubblica, l’ex consigliere comunale Gino Sturniolo molto duro nei confronti del sindaco: "E dunque, noi adesso dovremmo credere che il Piano di Riequilibrio sarebbe stato "gonfiato" per dare la sensazione ai creditori di un Comune con le pezze e convincerli ad accettare le transazioni al 50%? Ma se anche fosse vero, sarebbe un comportamento plausibile?".

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