L’accusa è di aver fatto parte di una rete di scommesse illegali legate al clan dei “Casalesi”, con baricentro a Salerno. Qualche giorno fa, l’11 gennaio, era stato rinchiuso dietro le sbarre anche il messinese Antonino Irrera. Che adesso, però, è un uomo libero. Il Tribunale del riesame di Salerno lo ha infatti scarcerato, dopo aver accolto il ricorso del suo difensore, l’avvocato Antonello Scordo, del Foro di Messina. Irrera era stato arrestato insieme ad altre 32 persone, tra le quali Angelo Repoli, di Sant’Agata di Militello. Esito di una maxi operazione dei carabinieri e organismi di polizia stranieri in diverse città italiane. Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di delitti in materia di giochi e scommesse illegali, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro provento di delitto in attività economiche, autoriciclaggio, con l’aggravante, per taluni di questi reati, di aver commesso il fatto al fine di agevolare il clan dei “Casalesi”.
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