Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Barcellona, tumulti durante la festa del Patrono: sei assolti e una condanna

Otto anni dopo, al Tribunale di Barcellona, si conclude con una sola condanna e sei assoluzioni – con la formula perché non è stata raggiunta la prova – il processo di primo grado nei confronti delle sette persone ritenute responsabili dei tumulti che si verificarono nei giardini dell'Oasi la vigilia dei festeggiamenti del Patrono San Sebastiano, la sera del 19 gennaio del 2014. Tumulti che turbarono in piazza Duomo persino la processione del giorno successivo con un coro di contestazioni nei confronti del sindaco di allora Maria Teresa Collica, responsabile soltanto di aver tentato di mettere ordine alla caotica disposizione delle bancarelle a corollario della festa. Il giudice monocratico Ennio Fiocco, ha infatti condannato ad 1 anno di reclusione, perché riconosciuto colpevole del reato di violenza privata aggravata, il solo Orazio Maggio, 50 anni, commerciante e manager di cantanti neo melodici napoletani, il quale un anno dopo le contestazioni, poco prima della nuova ricorrenza dei festeggiamenti nel gennaio 2015, fu ristretto agli arresti domiciliari. Sono stati invece tutti assolti gli altri sei imputati coinvolti nel procedimento. L'assoluzione, dall'accusa di concorso in violenza privata aggravata, con la formula perché nel corso del procedimento giudiziario non è stata raggiunta la prova, ha riguardato le altre sei persone coinvolte nel processo: il capostipite della famiglia Maggio in onore del quale è stato coniato lo slogan commerciale della stessa famiglia “dal Grande Padre ai grandi Fratelli”, Filippo Maggio, 77 anni, che anche lui come il figlio era finito ai domiciliari; Domenico e Giuseppe Mariano Maggio, rispettivamente di 48 e 42 anni. Assolti con la stessa formula anche Giovanni Crinò detto “Roccia”, di 37 anni, per i quali all'epoca era stato disposto il divieto di dimora nel Comune di Barcellona; Salvatore Maggio, 62 anni, commerciante e rappresentante sindacale della categoria e Francesco Tindaro Triolo, 59 anni, per quali invece era stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Tino Celi, Massimo Alosi, Claudia Mazzagatti e Cosimo Messina. Al centro dell'inchiesta c’era stata l’irruzione all’interno dei giardini Oasi durante la fiera dell’antiquariato organizzata in occasione della festa del patrono, che fu caratterizzata dalla protesta degli ambulanti contro la decisione dell’Amministrazione comunale di modificare la disposizione delle bancarelle in piazza Duomo e la mancata produzione e distribuzione della tradizionale “giaurrina”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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