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Raffineria di Milazzo, senza stipendio da ottobre: il dramma dei lavoratori Sicem

Chiediamo un incontro con la dirigenza – afferma Daniele David, rappresentante sindacale della Fiom-Cgil. C’è dialogo tra le parti e disponibilità a portare avanti un’intesa ma vogliamo conoscere i tempi in cui tutto si risolverà”

Senza stipendio da ottobre, senza lavoro e senza prospettive per il futuro. E’ il dramma che stanno vivendo i lavoratori della Sicem, storica azienda dell’indotto della Raffineria, cui non è stata rinnovata la commessa. E di più di 200 famiglie sono nel dramma anche perché non sembrano profilarsi soluzioni nell’immediato. Così questa mattina una ampia delegazione ha deciso di riunirsi in presidio davanti all’ingresso della Raffineria, sollecitando un intervento dei vertici dell’azienda petrolifera.

Una protesta pacifica che ha solo rallentato qualche operazione esterna, come l’accesso delle autobotti. Sul posto presenti anche i carabinieri. “Chiediamo un incontro con la dirigenza – afferma Daniele David, rappresentante sindacale della Fiom-Cgil, affinché si trovi una soluzione innanzitutto al problema degli stipendi delle maestranze che attendono da cinque mesi e poi sul rientro lavorativo perché non c’è alcun segnale di gara d’appalto per l’ingresso di una nuova ditta che dovrà, lo pretendiamo, assumere tutti gli ex Sicem. C’è dialogo tra le parti e disponibilità a portare avanti un’intesa ma vogliamo conoscere i tempi in cui tutto si risolverà”.

«Era plausibile che la situazione della Sicem sarebbe potuta sfociare in una protesta – ha evidenziato il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi, ieri presente all’incontro con i rappresentanti sindacali dei lavoratori dell’indotto della Raffineria - avevamo anche comunicato alla Raffineria che ci sono tante famiglie allo stremo che non ricevono lo stipendio dallo scorso mese di ottobre. Mi auguro che la mobilitazione di questa mattina possa fare alzare il livello di attenzione e che la Raffineria, così come si era impegnata, possa sostituirsi all’azienda e liquidi direttamente le spettanze. Oggi è anche in condizioni di farlo perché ha già le buste paga».

La difficoltà della Sicem è uno degli argomenti trattati nel corso dell’incontro che si è tenuto nella serata di ieri a Milazzo. Sul tavolo anche il futuro della Raffineria e delle attività che ruotano attorno ad essa. «C’è la necessità di definire tutta la questione anche della nuova impresa che sostituirà la Sicem e che auspichiamo mantenga la di continuità di occupazione. Con la Raffineria occorre capire come questi lavoratori rientreranno nel ciclo produttivo, così da dare garanzia e stabilità. A Milazzo, oggi, c’è un problema sociale che sta aumentando ed è fondamentale affrontarlo tutti insieme. È un tema molto più ampio su cui stiamo lavorando già da tempo.

Il futuro della Raffineria è legato a tutto ciò che riguarda transizione energetica ma occorre che venga definitivamente fatta chiarezza sul futuro con una road map da parte della Raffineria, come abbiamo detto più volte, che deve dirci come intende affrontarla e con quali investimenti. Solo così si potrà accompagnare, tutti insieme e in maniera responsabile, il territorio ad un passaggio fondamentale per il territorio. Anche con classe politica locale, regionale e nazionale deve essere presente, legando il discorso anche al Pnrr. Ci vuole chiarezza, basta con parole come “vogliamo stare, vogliamo esserci” ma poi si tagliano gli investimenti. Come sindacato siamo disponibili a fare fronte comune, ad avviare un grande patto sociale per accompagnare questa transizione nell’intero territorio»

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