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L’Asp di Messina lega le mani ai sindaci. Domani riaprono le scuole

A Messina il Comune rinuncia a nuovi provvedimenti dopo il parere negativo dell’Azienda sanitaria

Nella settimana dei colpi di scena, ieri, è stata una giornata senza sussulti per quel che riguarda la riapertura delle scuole in città. La linea del “si torni tutti in classe” che il Governo ha propugnato senza tentennamenti, ha retto all’assalto delle ordinanze di molti sindaci del messinese che, fra i primi, avevano provato la forzatura per cercare di frenare il temuto diffondersi dei contagi attraverso i contatti scolastici. Prima era stato il Tar di Catania ad annullare il provvedimento del sindaco di Messina Cateno De Luca, poi è arrivata anche l’Asp ha riportare verso una soluzione “governativo” un caso divenuto scottante per le implicazioni sulle famiglie, per il caos creato nell’organizzazione scolastica e per lo scontro istituzionale che ne è sorto.
Molte ordinanze emanate fra martedì e mercoledì scorso avevano sospeso le attività in presenza sino a venerdì scorso, altre prevedevano il termine nel corso della settimana entrante. Una circolare a doppia firma degli assessori Razza e Lagalla aveva ricordato come le ordinanze di questo genere, fossero possibili in zona arancione e rossa (ma solo in Sicilia, nel resto dell’Italia, solo in caso di massima gravità), ma previo parere dell’Asp di competenza. I primi cittadini, con ordinanza in scadenza, hanno avviato un’interlocuzione con l’azienda sanitaria e la risposta è stata opposta rispetto a quella per esempio ottenuta da Messina ad inizio settimana.

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