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Nuovo decreto, deflagra il caso Ram a Milazzo

Adottate dal ministro Cingolani le norme che modificano l’autorizzazione ambientale con una stretta sulle emissioni al suolo

11 gennaio 2022. Una data che rischia di “segnare” il futuro della Raffineria. È infatti la data in cui, quasi a sorpresa, dopo la presa di posizione dei sindaci e di alcune forze politiche, il governo nazionale ha assunto una posizione chiara su quello che dovrà essere il futuro dell’azienda: meno emissioni e più svolta ambientale. Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani ha firmato il decreto dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) per l’esercizio della Raffineria, aggiornandolo con le modifiche emerse nel parere reso dalla Commissione istruttoria ed in particolare dal Rappresentante unico delle Amministrazioni statali, fissando dunque dei nuovi limiti soprattutto per quel che concerne le emissioni. E non modificando la parte relativa al valore limite del camino E10, sul quale si erano espressi i sindaci di Milazzo e S. Filippo con una successiva nota inviata a fine dicembre per chiedere di «rivedere alcuni aspetti tecnici per evitare che prescrizioni impossibili da essere applicate comportino conseguenze difficilmente rimediabili a posteriore».

Nota che non è neppure citata nel decreto che invece richiama la richiesta del Ministero della Salute del 9 dicembre (4 giorni prima della Conferenza di servizi del 13), riguardo la possibilità (concessa) di dare alla Raffineria 150 giorni di tempo per presentare la documentazione relativa al quadro immissivo al suolo e «in particolare sui recettori sanitari individuati su indicazione dell’Asl competente, anche avvalendosi del supporto tecnico dell’Istituto superiore di sanità o di altro ente pubblico di livello regionale o nazionale, attraverso apposita modellistica, con riferimento al quadro emissivo dello stabilimento correlato alla produzione e ai limiti ambientali autorizzati, all’applicazione dei valori limiti corrispondenti ai livelli inferiori associati alle conclusioni sulle Bat. Sulla base di tali dati – prosegue il decreto, l’Autorità competente potrà disporre un nuovo procedimento di riesame, sentito il Ministero della Salute. È dunque passata la linea del governo e del suo rappresentante designato a coordinare la Conferenza di servizi. Tutto il resto non è stato considerato e l’unica “apertura” è un passaggio delle 6 pagine del provvedimento firmato dal ministro nel quale si ricorda che «le amministrazioni invitate a partecipare ai lavori della Conferenza dei servizi, hanno in ogni caso facoltà, dopo il rilascio dell’Aia, di comunicare al Ministero della Transizione ecologica nuovi elementi istruttori proponendo l’avvio di un riesame della stessa Autorizzazione integrata ambientale» Insomma si potrebbe riaprire per la quarta volta l’istruttoria su una autorizzazione rilasciata nel 2018 e che sarebbe dovuta scadere nel 2027.

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