Messina

Lunedì 25 Novembre 2024

Messina, le scelte decisive un’ipoteca sul futuro

«Abbiamo denunciato per anni una politica di “chiacchiere e passerelle”, non vorremmo che adesso le soluzioni siano “a spizzichi e bocconi”». Elio Conti Nibali e gli altri rappresentanti de “La Banda della Falce” fiutano il pericolo, che anche altri hanno paventato in queste settimane. Si sta aprendo una preziosa e importante fase di confronto con la città, avviata dall’Autorità di sistema portuale dello Stretto, sul futuro del waterfront messinese, ma il rischio che si corre è quello di avvitarsi su se stessi, come, purtroppo, è sempre accaduto finora, quando si parla di affaccio a mare, che sia la cittadella fieristica, o la Rada San Francesco, o Maregrosso e la Zona falcata. «Con “l’evento di lancio” di lunedì prossimo l’Autorità di sistema dello Stretto intende avviare un confronto con la città e gli “stakeholders”, cioè i portatori di interesse – spiega Elio Conti Nibali – per condividere le linee di indirizzo del concorso di progettazione che, nelle intenzioni, dovrà ridisegnare il nostro lungomare tra le foci dei torrenti Boccetta e Annunziata. Apprezziamo che un percorso di condivisione venga intrapreso, ma manifestiamo da subito perplessità sulla assenza di una visione complessiva del waterfront e, più in generale, del futuro di questa città. Viene proposto infatti un ragionamento su una piccola parte, solo due chilometri rispetto una costa venti volte più lunga, frazionato per di più in tre ambiti per i quali vengono indicate specifiche vocazioni. Certamente si tratta di ipotesi di lavoro figlie di un Piano regolatore del porto, approvato dopo estenuanti, lunghe, complesse maratone, che richiama atti e documenti datati di decine d’anni, come facilmente si evince dall’ampia documentazione che l’Autorità portuale mette a disposizione sul proprio sito istituzionale. Leggi larticolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

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