Messina

Sabato 23 Novembre 2024

Scuola in Sicilia. Tutti in classe, ma non a Messina e Barcellona

La Regione non prolungherà le vacanze natalizie. E' questa le decisione presa dalla task force sul rientro a scuola, convocata dall’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla. L’assessore ha spiegato che «non ci sono le condizioni giuridiche per sospendere ulteriormente le attività didattiche». Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Stefano Suraniti, ha sottolineato che la Sicilia ha comunque dati pandemici più bassi rispetto alla media nazionale. «Dopo un breve rinvio, ampiamente motivato da ragioni di opportunità organizzativa e sanitaria, da domani (oggi, ndr) gli studenti siciliani rientreranno in classe. Nessuno nasconde le difficoltà operative alle quali, così come nel resto d'Italia, si potrà andare incontro anche in Sicilia, in relazione all’andamento della pandemia e alla estrema diffusività del virus che, per fortuna, si manifesta prevalentemente in forme cliniche blande o del tutto asintomatiche» dichiara il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. «Anche su richiesta dell’Anci - sottolinea l'assessore regionale all'Istruzione, Roberto Lagalla - che, insieme alle rappresentanze del mondo della scuola, ringraziamo per la fattiva collaborazione, l’assessorato regionale alla Salute rafforzerà ulteriormente le operazioni di campionamento e vaccinazione della popolazione scolastica, anche di quella nella fascia 5-11 anni che, ad oggi, rimane la più scoperta in termini di immunizzazione. Al contempo, in un equilibrato e previsto dosaggio di responsabilità e di pesatura delle oggettive criticità epidemiologiche, sarà possibile adottare la Dad in coincidenza con situazioni di straordinaria elevazione del rischio infettivo, sempre sulla base della conoscenza dei dati sanitari. Il rientro in presenza garantisce la riaggregazione virtuosa delle comunità scolastiche ma è nostro dovere mantenere alta l’attenzione verso l’andamento della situazione pandemica che, comunque, non trova, all’interno delle scuole, il suo maggiore punto di alimentazione, visto il rispetto delle misure di sicurezza e protezione previste, per le istituzioni educative, dalle norme nazionali e regionali». Seguirà l'invio di una circolare esplicativa per le scuole.

I sindaci dell'Anci: "Andremo avanti con articolo 50. Scuole in dad"

Esistono ancora condizioni di pericolo, pertanto è ancora necessario sospendere le attività in presenza nelle scuole. E’ quanto ha deciso, si legge in una nota dell’Anci Sicilia, "l'Assemblea dei sindaci, convocata subito dopo la task force del Governo regionale, prendendo atto che i tre giorni di prosecuzione delle vacanze natalizie non hanno modificato la crescita quotidiana dei nuovi contagi, la tenuta delle strutture sanitarie e ospedaliere e della medicina sul territorio né registrato un adeguato e proporzionato aumento dei vaccinati". L'Assemblea, prosegue la nota, "ha preso atto che la Regione non ha modificato ulteriormente il calendario scolastico confermando la riapertura delle scuole a partire dal 13 gennaio, malgrado la mancanza di dati certi, la mancanza di mascherine FFP2, di adeguati impianti di aerazione nelle strutture scolastiche oltre all’assenza di un programma di screening di massa e alla piena operatività delle Usca". Così, "l'Assemblea dei sindaci a larghissima maggioranza ha espresso l’orientamento di ricorrere ai poteri di ordinanza (articolo 50 del TUEL), avendo riguardo alle specifiche condizioni dei singoli comuni, attesa l’esistenza di pericolo a causa della mancanza dei necessari dati e dell’inadeguatezza degli strumenti necessari per l’attuazione dell’attuale quadro normativo, decidendo di prevedere l’orientamento per la sospensione delle attività in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado nei rispettivi comuni fino a domenica 16 gennaio 2022, a partire anche da asilo nido e scuole dell’infanzia senza escludere la possibilità di ulteriori misure restrittive e rimettendo alle autorità scolastiche le modalità di svolgimento delle attività didattiche. Le ordinanze avranno un eccezionale e temporaneo periodo di vigenza per consentire l’acquisizione di dati ceri e interventi delle altre autorità competenti". "L'assemblea dei sindaci ha, ancora una volta, infatti, sollecitato chiarezza di dati certi, comune per comune, e decisioni adeguate da parte delle autorità sanitarie competenti nazionali e regionali insieme alla messa in atto di tutti gli adempimenti necessari a garantire la didattica in presenza in piena sicurezza", conclude la nota dell’Anci Sicilia.

Il caso Messina

Oggi, quindi, riprendeno regolarmente le attività didattiche in presenza. Non a Messina, però, e negli altri comuni in cui sindaci, coi poteri ex articolo 50, hanno adottato proprie ordinanze con le quali hanno disposto che la ripresa delle attività didattiche riprenderanno a distanza, con la dad. Ad esempio nei centri nebroidei del Messinese, dove i sindaci sembrano intenzionati a confermare le ordinanze già emesse di differimento della ripresa delle lezioni in presenza al 17 gennaio, con attivazione nel frattempo della dad. Si tratta in particolare dei comuni di Barcellona, Sant’Agata Militello, Capo d’Orlando, Capri Leone, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, San Marco d'Alunzio, Alcara Li Fusi, Tortorici, San Salvatore di Fitalia, Acquedolci, San Fratello, Caronia, Naso, Castell'Umberto, Torrenova e Ucria. Nella zona ionica a Castelmola, Letojanni, Mongiuffi Melia, Gallodoro, Scaletta Zanclea, Furci Siculo, Sant’Alessio Siculo,Itala e Antillo i plessi rimarranno chiusi fino a domenica 12; a Savoca, Roccalumera, Pagliara, Mandanici, Nizza di Sicilia, Fiumedinisi e Alì fino a venerdì 21, a Santa Teresa di Riva fino a domenica 23. Giovedì 13 si rientra dunque regolarmente a scuola in presenza solo a Giardini Naxos, Forza d’Agrò, Alì Terme, Alì e Limina. A Milazzo invece il sindaco Midili ha revocato l'ordinanza, alla luce di quanto stabilito in Campania dal Tar rispetto al provvedimento del governatore Vincenzo De Luca. Al momento nessuna di queste ordinanze è stata impugnata, quindi entreranno in vigore già da domani. Ulteriori sviluppi si attendono, poi, tra giovedì e venerdì, quando la Sicilia dovrebbe essere dichiarata zona arancione.

Barcellona, il sindaco conferma: "Ordinanza efficace, si va in dad"

"Al fine di fugare ogni dubbio tra i discenti, le famiglie e tutto il personale scolastico - scrive il sindaco Calabrò - preciso che l’ordinanza n.1 dell’8.01.2022, con la quale ho disposto la sospensione delle attività didattiche ed educative in presenza nei plessi delle scuole di ogni ordine e grado e dei servizi educativi per l’infanzia (comprese ludoteche, centri aggregativi per l’infanzia e i giovani ed altre attività analoghe, al chiuso), e degli asili nido, pubblici e privati, presenti sul territorio del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, dal 13 al 22 gennaio 2022, non è stata revocata e dunque è pienamente efficace. Desidero anche ricordare che essa è stata adottata sentiti i Dirigenti scolastici del territorio e, soprattutto, alla luce della Relazione sull’andamento epidemiologico in alcuni Comuni della Provincia di Messina formulata dall’ASP il medesimo 8 gennaio, la quale segnalava per Barcellona Pozzo di Gotto un significativo aumento su base settimanale (dal 27.12.2021 al 02.01.2022) dei nuovi casi positivi (322 nuovi casi), con un tasso di incidenza settimanale pari a 799/100.000 abitanti, idoneo ad integrare le condizioni di eccezionalità ed urgente necessità di tutela della salute pubblica, nonché le “…circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Covid-19 nella popolazione scolastica …” evocate all’art. 2 dell’Ordinanza del Presidente della Regione Siciliana n. 1 del 7 gennaio scorso. Tale tasso d’incidenza, peraltro, negli ultimi giorni appare in tendenziale crescita. Le attività didattiche ed educative in presenza, dunque, a Barcellona Pozzo di Gotto restano sospese fino a tutto il 22 gennaio 2022, come disposto dall’ordinanza sindacale n. 1/2022. Per il successo della campagna di contenimento della pandemia resta comunque fondamentale l’adozione di misure individuali di protezione; dunque il distanziamento, il costante utilizzo delle mascherine di protezione, l’igiene costante e profonda delle mani e degli oggetti, e tutti quei comportamenti virtuosi che abbiamo imparato a conoscere nel corso della pandemia. E soprattutto, non sfugga a nessuno che l’esperienza di questi mesi ha dimostrato inconfutabilmente come la vaccinazione sia l’arma più potente contro il coronavirus".

La Cgil: "Tornare a scuola gravissimo errore"

“Tornare a scuola già domani (oggi, ndr) è un gravissimo errore. È assurdo sperare di diventare zona arancione o rossa per tenere chiuse le scuole. Ciò vuol dire auspicare un incremento delle degenze in terapia intensiva”. Lo dice il segretario della Flc Cgil Sicilia, Adriano Rizza, a margine della riunione della task force sulla pandemia tenutasi stamani. “Non lo diciamo solo noi che bisogna ritardare il ritorno a scuola – aggiunge – ma anche la comunità scientifica, nonché autorevoli esperti come lo stesso consulente del Ministero della salute, il professor Ricciardi”. “È giunto il momento che il governo nazionale – continua Rizza – si assuma le responsabilità che gli competono e faccia un mea culpa rispetto a tutto quello che non è stato fatto. Le promesse sui tamponi gratuiti e sulla fornitura di mascherine ffp2, tra l’altro solo in casi particolari, sappiamo con certezza che saranno difficilmente realizzabili”. “Il tracciamento e la fornitura dei presidi di protezione sono due condizioni fondamentali – rimarca Gaetano Agliozzo, segretario della Fp Cgil Sicilia – per garantire il ritorno a scuola in sicurezza. Condizioni che sono state disattese”. “Dal dibattito – prosegue Gabriella Messina della Cgil Sicilia – sono emerse le difficoltà e le criticità legate ad un andamento epidemiologico in itinere impone strategie e misure adeguate, nessuna esclusa, ed investimenti concreti da tempo invocati per garantire la scuola in sicurezza”. Per Katia Perna della Flc Cgil Sicilia “continuano le difficoltà nel reperimento dei supplenti per la sostituzione del personale assente e le comunicazioni relative alla positività degli alunni e tutto ciò mentre non ci risulta che siano state adottate nuove misure per potenziare e rendere efficace e tempestivo il tracciamento”. “La riapertura – conclude il dirigente scolastico Franco Pignataro – non risolve il problema della didattica in presenza ed in dad, assai contraddittoria dal punto di vista metodologico. Come al solito i ritardi negli interventi creano queste condizioni indecifrabili”.

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