Poche ore per le scuole messinesi per organizzare l’attività a distanza. Super lavoro per i presidi che hanno appreso del ritorno a scuola nel primo pomeriggio e, in molti casi, solo a tarda sera hanno scoperto che i sindaci delle loro scuole avevano deciso di rinviare il rientro in presenza.
E poi centinaia di casi di positività o quarantena (in un nostro sondaggio di martedì ne sono emersi 250 in sole 7 scuole) da gestire e docenti da sostituire in poche ore, visto che fino alle 14 di ieri ancora non si sapeva se le vacanze natalizie sarebbero proseguite fino a lunedì.
Intanto sul fronte scolastico si registra una importante novità. Quella delle vaccinazioni effettuate direttamente negli istituti scolastici. Lo ha deciso il commissario per l’emergenza Covid di Messina Alberto Firenze che è pronto a lanciare una campagna di prossimità che coinvolga più direttamente la popolazione scolastica, la più esposta ai contagi di queste settimane.
Poter effettuare la somministrazione in un ambiente amico come la scuola, dovrebbe essere meno traumatica di quanto non possa essere in un hub vaccinale. D’altro canto i numeri delle dosi per gli under 18, e soprattutto per la fascia 5-11 anni, confermano come il tema della vaccinazione non sia una priorità per moltissime famiglie messinesi. E allora sei i ragazzi non si avvicinano al siero, è il vaccino a raggiungerli.
Oggi una sorta di numero zero del nuovo protocollo. Infatti un’equipe sanitaria sarà all’istituto superiore Jaci per effettuare una sessantina di vaccinazioni a studenti che hanno prenotato la dose. Negli istituti che accetteranno questa formula che crea hub estemporanei nelle scuole, il preside si occuperà delle prenotazioni e dell’organizzazione degli spazi interni (bastano un paio di aule).
Da definire se i genitori debbano essere presenti al momento della somministrazione e se può avvenire anche durante le ore di lezione. Certo, il lungo stop alle attività in presenza nelle scuole cittadine può favorire, in termini di spazi, questa iniziativa.
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