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Messina, provocò la morte della compagna nascondendo la sua sieropositività: 22 anni di carcere

Il tribunale di Messina

Ventidue anni di carcere. Si conclude così in primo grado il processo per l’untore sieropositivo di Messina che ha contagiato alcune sue compagne ed era accusato di averne uccisa una, nascondendo la sua malattia. Si tratta del 57enne messinese Luigi De Domenico, secondo la Procura affetto da Hiv, accusato d’omicidio volontario per aver infettato la compagna, poi deceduta tra atroci sofferenze, l’avvocatessa messinese S.G., spirata nel luglio del 2017 a 45 anni. La donna non fu curata per l’Aids contratto dal partner, patologia che non fu mai diagnosticata, e per questo aspetto c'è una seconda inchiesta a carico dei medici che la seguirono durante la malattia.

S'è consumato oggi quindi l'atto finale di un processo lungo e travagliato per una vicenda tragica davanti a giudici e giurati della Corte d'assise. Il pm Roberto Conte lo scorso 22 dicembre aveva invocato per De Domenico una condanna a 25 anni, e sulla stessa linea erano poi intervenuti i legali della parte civile, gli avvocati Bonni Candido ed Elena Montalbano, quindi il difensore dell'uomo, l'avvocato Carlo Autru Ryolo.

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