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Messina, ore di attesa per il tampone: così lo screening è un’odissea

Anche ieri a Messina code chilometriche al PalaRescifina, per i controlli (su appuntamento) dei positivi. «Non ci sono nemmeno bagni, c’è chi fa i propri bisogni per strada»

La cartina al tornasole di quanto la situazione Covid sia compromessa in città è rappresentata dalle file che si registrano per i tamponi. Soprattutto quelle al PalaRescifina, dove vengono confluiti, dietro appuntamento, tutti i positivi per i controlli di rito. A causa dell’eccessivo numero dei prenotati, interminabili code si formano fin dalle prime ore della mattina anche se, chissà perché, gli appuntamenti partono dalle 9.30 in poi. L'Asp, in effetti, ha provato a dare orari differenziati, ma a coloro che si incolonnano si aggiunge anche chi è prenotato dopo ma preferisce guadagnare tempo.
L'organizzazione, a causa di questi grandi numeri (solo ieri 1300 prenotazioni) non può essere perfetta e dovrà necessariamente essere modificata. Anche la polizia municipale, costantemente presente per regolare la viabilità e l’ordine dell’incolonnamento, fa quello che può per far rispettare le precedenze e anche a calmare, a volta, gli animi esasperati degli automobilisti. Ieri si sono toccate punte di attesa superiori perfino alle sei-sette ore!
Intorno alle 11 le auto incolonnate arrivavano ad impegnare la via Adolfo Celi, l’ex SS 114, e parte del viale San Filippo. «Sono in preda alla disperazione – dice un giovane di Busto Arsizio (Varese), in vacanza dai genitori a Messina –. Ci hanno dato appuntamento alle 9,30 e a quell’ora c’era già una fila chilometrica.

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