Oltre al danno la beffa per gli abitanti di Camaro San Paolo: ancora una volta lo “scheletro” del parco urbano Sant’Antonio è piombato nel degrado. Un’incompiuta che sembra non trovare in alcun modo via di sbocco. Smarrito negli anni tra contenziosi, ricorsi, verbali attesi, auspicate accelerate e dolorosi silenzi, finanziamenti attesi e lavori mai ripartiti. La burocrazia sembra condannare quel piccolo polmone verde all’abbandono, una vera piaga per un luogo che invece potrebbe rappresentare motivo di riscatto e rilancio sociale per un intero villaggio. E invece nulla, passano i mesi e tutto rimane com’è. Nei giorni scorsi è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco per rimuovere le barriere poste a blocco dell'area d’ingresso, pericolose per chi vi si trovava in transito perché logorate. La superficie è stata messa in sicurezza ma il risultato è che ora gli spazi sono ancora più accessibili per eventuali vandalizzazioni e incivili che vi abbandonano i rifiuti. Al di là di ciò, rimane un’incuria totale, con erbacce altissime e scarso igiene. E questa sarà la situazione che si troveranno i fedeli ma anche i tanti ospiti invitati a un evento che si terrà domenica: cioè il 50esimo anniversario dell’erezione canonica dell’adiacente parrocchia San Paolo apostolo, che sorge proprio a Camaro Inferiore. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina