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Don Fazio, il prete "anticlericale" che ha segnato Messina e la sua Chiesa

Si definiva un sacerdote “anticlericale” per quella capacità di aver trasformato la vocazione in una missione sociale a favore della sua gente. E’ scomparso dopo una lunga malattia all’età di 86 anni padre Giacomo Fazio, uno dei sacerdoti che ha segnato la storia di Messina e della sua Chiesa. Per oltre mezzo secolo guida spirituale e non solo della comunità S. Maria della Consolazione a Gravitelli inferiore, dove giunse a soli 29 anni - l’1 settembre 1964 - quando non esisteva praticamente nulla se non un capannone in muratura, portando con sé il preziosissimo insegnamento del padre: “pugno di ferro in guanto di velluto”.

Un motto che tradotto in grinta, coraggio e paterna attenzione, ha consentito al quel giovane prete di “scombussolare i piani” di un quartiere la cui bellezza spesso era stata offuscata dal degrado sociale. Proveniente dalla parrocchia S. Maria Incoronata di Camaro superiore, fu ordinato sacerdote il 21 giugno 1960 per imposizione delle mani dell’allora arcivescovo Angelo Pajno insieme ai confratelli Angelo Oteri, Gaetano Clemente, Vito Spada, Pantaleone Crescenti, l’arcivescovo emerito di Reggio Calabria Vittorio Mondello, Gaetano Murolo, Giovanni Celi Carmelo Mantarro e Salvatore Scopelliti. Tre mesi dopo, gli fu assegnato l’incarico pastorale nella comunità di Scaletta superiore: 475 anime, di cui solo 25 presenti a messa la domenica.

Diventare parroco era sempre stata la sua segreta aspirazione, per “esercitare in mezzo alla gente il mandato di Cristo”; fu così che il giovane sacerdote seppe conquistare non solo la fiducia di quella gente ma anche dei paesi limitrofi. Nel 1966 riprese e portò a conclusione i lavori della chiesa di Gravitelli avviati nel 1955 dal suo predecessore Nino Trovato e a partire dal 1970 diede inizio a una lunga opera di ricostruzione materiale e sociale del rione, non scevra da ostacoli che da uomo e da sacerdote ha sempre affrontato con grande coraggio.

Contestualmente l’arcivescovo Ignazio Cannavò lo volle al suo fianco come segretario personale, incarico che porterà avanti per soli 10 mesi; il richiamo della sua gente a Gravitelli - con la quale aveva sancito un patto di fiducia lasciando in sospeso una scommessa, quella di “creare una comunità ministeriale capace di operare nel campo liturgico, della catechesi e della carità, raggiungendo soprattutto i più lontani” - era stato più forte. A quanti gli chiedevano quale fosse la cosa più bella della sua vita sacerdotale lui rispondeva: “l’incontro con le anime nella confessione, dove percepisco la grandezza e la misericordia di Dio”.

Il 14 marzo 1982 diede inizio alla grande missione territoriale e il 27 luglio 2018 ha concluso il suo mandato di parroco cedendo il testimone al giovane confratello don Giuseppe Maio. Il 30 maggio 2021 era stato inaugurato l’auditorium della chiesa S. Maria della Consolazione a lui intitolato. In quell’occasione padre Fazio, pur se provato nel fisico, aveva condiviso la gioia di tornare in mezzo alla sua amata comunità. Le esequie si svolgeranno lunedì 10 gennaio alle 16 nella chiesa di Gravitelli inferiore.

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