Come ai tempi del lockdown. Come se non fossero passati quasi due anni dall’inizio della pandemia. Il Policlinico di Messina torna ad essere un ospedale sostanzialmente “riservato” al Covid. E l’assenza di anestesisti rende già più che sature le terapie intensive, sebbene sulla carta di posti letto disponibili ce ne sarebbero ancora. Ieri pomeriggio il direttore sanitario Antonino Levita ed il commissario straordinario Giampiero Bonaccorsi hanno trasmesso una nota ai direttori Dai, delle unità di Anestesia e di Rianimazione e delle unità chirurgiche, annunciando una «rimodulazione temporanea dell’attività chirurgica in elezione». Cioè di tutta quell’attività chirurgica che può essere rimandata. Due le disposizioni; la prima: «Riduzione delle attività chirurgiche in elezione, limitando alle urgenze-emergenze ed ai casi non procrastinabili individuati per classi di priorità dal direttore Uoc Servizio Anestesia». Attività che possono essere riattivata solo in caso di disponibilità «aggiuntiva» di professionisti interni o esterni. Seconda disposizione: i direttori, «alla luce della riduzione dell’attività operatoria, concorderanno il personale specialistico che dovrà supportare il servizio di anestesia presso la Terapia intensiva Covid, in numero idoneo ad assicurare il fabbisogno aggiuntivo di ricoveri in Terapia intensiva Covid, richiesto dall’attuale fase emergenziale». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio