Si riprende un cammino interrotto ormai da due decenni. La progettazione del recupero della Real Cittadella, ad opera della Soprintendenza ai beni culturali, riannoda quel filo di Arianna che è stato smarrito e senza il quale non si è riusciti a trovare la via di fuga dal labirinto. L’annuncio risalente a un mese fa, e confermato anche ieri dal presidente Musumeci durante la sua conferenza stampa, riguardo allo stanziamento di 1,2 milioni di euro per la pianificazione degli interventi di restauro, è il primo passo concreto verso l’agognata rigenerazione urbana dell’intera Zona Falcata. Le procedure di affidamento della progettazione sono in via di completamento e i tempi saranno contingentati, per utilizzare al più presto il tesoretto di 20 milioni di euro che la Regione ha destinato alla riqualificazione del monumento simbolo della Falce. «Per troppi anni questo monumento è rimasto nel degrado – ha dichiarato il governatore siciliano –, il nostro obiettivo è rendere fruibili, quanto prima, alcune parti di quell’area, di grande pregio paesaggistico e culturale. È un impegno che avevo assunto con i messinesi e che mantengo». Musumeci ha ricordato anche di aver dato il via agli interventi di recupero di altri tre beni monumentali che ricadono nella Zona falcata: la Stele della Madonnina, la Porta spagnola e il portale d’accesso settecentesco della Lanterna del Montorsoli.