A cinque mesi dal suo insediamento dialoghiamo con il presidente del Tribunale di Sorveglianza, il magistrato messinese Francesca Arrigo, per un settore della giustizia molto spesso poco conosciuto. Quali sono oggi i problemi più gravi che oggi ostacolano il lavoro dei Tribunali di sorveglianza? «Svolgo le funzioni di magistrato di Sorveglianza dal 2010 e non ho mai avuto la percezione di gravi problemi che impediscono il lavoro del mio Ufficio; abbiamo, a fasi alterne, registrato ritardi nell’acquisizione delle relazioni richieste, ma niente di così grave da ostacolare in modo significativo il nostro lavoro per la trattazione dei procedimenti pendenti. Se poi invece il riferimento è alla effettiva rieducazione del condannato, che però non rientra tra le competenze del Tribunale, ma è obiettivo in generale della pena, anche nelle forme della misura alternativa, questa è legata, oltre che alle caratteristiche personologiche, alle risorse familiari e agli strumenti forniti dai Servizi sul territorio». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina