L’autopsia sul corpo della sessantottenne Elvira Rifici potrebbe contribuire a sciogliere alcuni interrogativi legati al decesso dell’automobilista che lo scorso martedì è rimasta coinvolta in un incidente sulla tangenziale di Messina. Lunedì prossimo, alle 17, nella Camera mortuaria del Policlinico universitario “Gaetano Martino”, il medico legale Giovanni Andò eseguirà l’accertamento tecnico irripetibile. L’incarico gli è stato conferito ieri dalla sostituta procuratrice Anna Maria Arena, titolare dell’inchiesta che vede iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, un messinese di 47 anni che si trovava alla guida della vettura con cui si è scontrata quella su cui viaggiava la donna e che era condotta dal marito. Le ipotesi di reato sono di omicidio colposo e lesioni personali stradali gravi. L’indagato è difeso dagli avvocati Oleg Traclò e Pietro Nastasi.
Elvira Rifici si trovava a bordo di una Fiat Punto e dopo lo scontro con un altro mezzo di trasporto è stata sbalzata fuori dall’abitacolo perdendo la vita. Erano da poco trascorse le 13, come ricostruito dalla polizia stradale di Boccetta, quando si è consumata la tragedia. All’altezza dell’uscita di Messina Centro, in direzione di marcia verso Catania, il violentissimo tamponamento. Ad essere coinvolti l’utilitaria e una Bmw X5. Bisogna adesso chiarire tutti i gli aspetti della vicenda.
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