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Messina, la morte della prof. Turiaco. Tutte le domande della famiglia: "Interrogativi senza risposta"

Il prof. Paolo e Helga Turiaco lamentano la mancata risposta agli interrogati rimasti senza indagine: "L’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma un segnale di allarme"

Augusta Turiaco

“La Procura della Repubblica non ha fatto indagini sulla società che ha prodotto il vaccino AstraZeneca e non ha indagato sulle autorità che hanno autorizzato la somministrazione di un vaccino che ha causato la morte della nostra cara e amata Augusta”. Ad affermarlo la famiglia Turiaco, il prof. Paolo e Helga, assistita dall’avv. Daniela Agnello, perché, a seguito del deposito della relazione medico-legale che ha attestato la sussistenza di un nesso causale tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso della prof. Augusta Turiaco, la Procura della Repubblica di Messina ha presentato richiesta di archiviazione del procedimento penale.

La famiglia Turiaco continua a chiedere verità e chiarezza, lamenta la mancata risposta agli inquietanti e allarmanti interrogativi rimasti senza indagine rispetto ad un vaccino non sicuro dal momento che ha causato la morte di Augusta.
La Procura in poche righe ha escluso la responsabilità del produttore del vaccino ritenendo che “il vaccino è stato somministrato a seguito delle autorizzazioni delle competenti autorità (EMA e AIFA) e, dunque, dopo la rigorosa osservanza di tutte le sperimentazioni e protocolli previsti dalla legge prima della produzione e della commercializzazione del farmaco, secondo lo stato di avanzamento della ricerca all’epoca dei fatti”.
Agli atti non sussistono accertamenti che sostengono le motivazioni degli organi inquirenti. I trials sulla sperimentazione sono stati condotti in maniera corretta? Come mai non hanno tenuto conto di pubblicazione studi scientifici del 2007 che mettevano in risalto che i vaccini a vettore adenovirale potevano dare problemi di trombocitopenia?
Perché le comunicazioni e le informazioni sugli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca sono state divulgate solo il 24 marzo laddove vi era già la conoscenza di eventi avversi? Perché in Inghilterra nel mese di marzo avevano già i protocolli clinici di cura delle trombosi provocate dal vaccino? E ancora, perché la modifica del consenso informato e del foglietto illustrativo e la pubblicazione della nuova scheda da parte di EMA, le contraddizioni, la sospensione e in ultimo il ritiro del vaccino così come i tanti, e tanti altri interrogativi sono rimasti senza inchiesta e senza risposta?
La famiglia non si ferma e si rivolgerà al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza e verità, risposte e chiarimenti su un vaccino che ha determinato la morte di Augusta.
Riteniamo che sia stata violato anche il diritto ad una adeguata e corretta informazione del paziente che si sottopone al trattamento di vaccinazione.
L’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verità nel rispetto del diritto alla salute quale bene inviolabile della collettività.
Allo stato attuale, permangono le diverse ombre e gli inquietanti dubbi nell’autorizzazione e nella somministrazione collettiva del vaccino AstraZeneca e la famiglia Turiaco proseguirà la sua ricerca di chiarezza in nome di Augusta e delle tante vittime del vaccino AstraZeneca.

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