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Messina, sindacati dei vigili urbani insorgono: a rischio i controlli di Natale

I sindacati del comparto della polizia municipale scendono in campo a difesa dei vigili urbani con un programma che prevede tre assemblee dal 21 al 31 dicembre e scioperi cadenzati

Mentre a Messina è polemica sugli eventi di Natale e Capodanno in piazza e diversi sindaci di Italia stanno annullando le manifestazioni cittadine per mettere in campo tutte le misure anti contagio, i sindacati del comparto della polizia municipale scendono in campo a difesa dei vigili urbani con un programma che prevede tre assemblee dal 21 al 31 dicembre e scioperi cadenzati "fin quando arriverà quell'assessore o quel sindaco o quel commissario regionale capace di dialogare, ragionare e navigare a braccetto con norme, contratti e circolari".

Assemblee e scioperi che, con tutta probabilità, impediranno anche la possibilità di effettuare straordinari per i controlli durante il periodo delle festività natalizie e che, quindi, potrebbero anche mettere a rischio lo svolgimento degli eventi previsti a Messina.

I sindacati, infatti, hanno più volte contestato le modalità di gestione della polizia municipale del Comune di Messina e l’Amministrazione Comunale per non aver avviato un confronto democratico e, anzi, chiuso ogni rapporto con i rappresentanti sindacali.

Le sigle di Cgil, Cisl, Uil, Csa e Silpol affermando che "il Sindaco sui social ha fin troppe volte additato i componenti del Corpo qualificandoli con epiteti riprovevoli quali "ladri”, “associazione a delinquere”, “sfaticati”, “non timbrano, ecc..” e, rinviando a successive valutazioni ed individuazione di eventuali profili di responsabilità rispetto tali esternazioni, affermano che l'attuale stato delle cose pone a grave repentaglio la sicurezza dei lavoratori che potrebbero incorrere, come già accaduto, in azioni/reazioni da parte di cittadini che si considererebbero autorizzati a trattare senza il necessario rispetto Pubblici Ufficiali, prendendo per buono ciò che afferma il primo cittadino nonché Capo dell’Amministrazione".

I sindacati hanno evidenziato con svariate note, rese anche pubbliche, le criticità del Corpo che attengono a: 1. Mancata nomina del Comandante sopperita con assegnazione di un Dirigente che svolge tale ruolo in violazione delle leggi che regolano la materia nonché dello Statuto Comunale e del Regolamento del Corpo; 2. Deliberazioni inerenti all’Organigramma con il relativo “funzionigramma” del Corpo e definizione di nuovi incarichi in contrasto con il Regolamento del Corpo la cui potestà, peraltro, è di esclusiva competenza del Consiglio Comunale; 3. Assenza di personale adibito al coordinamento e controllo (ruolo Commissari con qualifica di Ufficiali di P.G.); 4. Cambio Profilo Professionale del personale della P.M.; 5. Violazioni dei Regolamenti, proposti ed approvati dall’Amministrazione “De Luca”, riguardanti l’orario di lavoro e di servizio, che hanno causato gravi disagi per alcuni degli operatori di Polizia (non per tutti). Mancata programmazione turni di lavoro; 6. Violazione delle modalità di concessione delle ferie in contrapposizione a quanto normato dal Regolamento del Corpo, dal CCNL e da disposizioni interne; Che a causa di quanto sopra sinteticamente esposto, si è tenuta giorno 13 u.s., una partecipatissima Assemblea dove si è deliberato, all'unanimità, di proclamare lo Stato di Agitazione che proseguirà, se non si dovessero ottenere le dovute correzioni alla “situazione attuale” della Polizia Municipale, con tutte le azioni consentite dalla norma che attiene la regolamentazione del diritto allo sciopero.

Per questo Francesco Fucile, segretario Generale della FP CGIL di Messina, Giovanna Bicchieri, segretario Generale della CISL FP di Messina, Emilio Di Stefano, responsabile Provinciale della UIL FP di Messina, Pietro Fotia, segretario Generale del CSA Regioni Autonomie Locali di Messina e Giuseppe Gemellaro, segretario Generale del SILPOL hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale della polizia municipale del Comune di Messina e chiedono l’attivazione della procedura conciliativa prevista dall’art. 7 dell’accordo del comparto Enti Locali per i servizi pubblici essenziali; avvertendo che, passato infruttuosamente il periodo previsto dalla L. 146/90 (citata) e dall’accordo sui servizi pubblici essenziali del comparto regioni autonomie locali (citato), i dipendenti non effettueranno alcuna prestazione inerente il lavoro straordinario, disposizioni sui turni di servizio diverse da quelle previste dal Regolamento sull’Orario di Lavoro e dal Regolamento del Corpo.

Le prestazioni straordinarie verranno negate per un periodo di giorni 30, cosi come previsto dal Deliberato della Commissione di Garanzie, uniche eccezioni quelle attinenti: TSO, proseguimenti urgenti inerenti gli incidenti stradale e le attività di PG non procrastinabili; 2) che, se non si dovessero ottenere risposte a ciò che si è richiesto, si procederà, nei termini di legge e dei deliberati della Commissione di Garanzia, ad implementare le azioni di lotta con ulteriori assemblee e giornate di sciopero, con comunicazione ai sensi della 146 del 12 Giugno 1990 e s.m. e i

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