Il sindaco Pinuccio Calabrò, a quasi due mesi dalla seduta del 26 ottobre scorso, quando il consiglio comunale, per evitare la bocciatura del Bilancio di previsione sospese il giudizio sul documento programmatico rinviando il voto, ha deciso solo ieri, dopo un colloquio informale con il commissario ad acta (non ancora insediatosi) di ritirare le proposte di delibera – rimaste in sospeso nell’Ufficio di Presidenza – per l’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 e del Documento unico di programmazione e ciò allo scopo di “rimodularle”. Cosa, questa, che lo schieramento di opposizione aveva chiesto più volte e già all’indomani del rinvio che poi si rivelò “sine die”.
Non ci sarà, dunque, il più volte ventilato “maxi emendamento” sbandierato dai “falchi” della maggioranza per modificare il Bilancio reso deficitario dalla sentenza del Tar che ha annullato l’illegittimo aumento dell’Imu deciso nel 2020, inserendo i contributi della Regione (quasi 1,8 milioni di euro) e quello dello Stato (oltre 1 milione e 957mila euro). Infatti, sarà l’Esecutivo del sindaco Calabrò a dover rimodulare in tempi rapidi – inserendo questi nuovi importi erogati per venire in soccorso degli enti locali siciliani a rischio dissesto – nella proposta di deliberazione per l’approvazione del Bilancio di previsione pluriennale 2021-2023 e del Documento unico di programmazione.
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