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Raffineria di Milazzo, 5 mesi per fornire nuovi dati

Le prescrizioni rigorose contenute nel parere adottato dalla Conferenza dei servizi tenutasi al Ministero della Transizione ecologica

Nessun passo indietro. La conferma di quanto si era già deciso lo scorso ottobre. La conferenza di servizi di lunedì scorso al Ministero della Transizione ecologica non è arretrata neppure di un millimetro rispetto all’iniziale orientamento e alla fine ha “determinato” il parere favorevole al riesame parziale dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) alla Raffineria di Milazzo, rilasciata nel maggio del 2018, prevedendo però tutta una serie di prescrizioni particolarmente rigide che – si afferma – andranno ad incidere in maniera rilevante sull’attività dello stabilimento di via Mangiavacca. Ovviamente l’ultima parola spetta al Ministro della Transizione ecologica che dovrà firmare il decreto.
In particolare – lo avevamo anticipato già ieri – il vero nodo è stata l’interpretazione restrittiva di una prescrizione che riguarda le emissioni dal camino E10 (zolfo) che rischia di mettere in crisi tutto il settore produttivo in quanto rappresenta uno degli impianti strategici della Ram, la cui cessazione andrebbe a determinare un ridimensionamento a catena di tutto il ciclo produttivo. Proprio per tale ragione – secondo quanto emerge dal verbale – i sindaci di Milazzo e di San Filippo del Mela, hanno cercato di operare delle modifiche senza però essere ascoltati. Anzi l’irremovibile atteggiamento di chiusura da parte del rappresentante unico delle amministrazioni statali, il consigliere ministeriale Donato Attubbato, ha indotto i due amministratori locali a non votare il parere poi approvato.

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