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Giuseppe Busacca e Santo Napoli, l'imprenditore dei servizi sociali e l'ex consigliere comunale di Milazzo

Ricostruito, nell’ambito dell’operazione «Hera» che ha portato al sequestro di beni per 100 milioni di euro, «un ventennio di attività imprenditoriale mafiosa nel tessuto sociale del Messinese», come sottolineano polizia si Stato e procura di Messina. Il provvedimento ha interessato 16 società di capitali e cooperative sociali, queste ultime oggetto di una serie di interposizioni fittizie ma tutte riferibili a due milazzesi, l'imprenditore Giuseppe Busacca e Santo Napoli ex infermiere già consigliere comunale, già pubblico amministratore a Milazzo, le cui attività spaziano dai servizi sociali alle cooperative agricolo/faunistiche e di trasformazione di prodotti suini site nell’area nebroidea, grazie a una serie di truffe ad Agea, fino ad attività continuate di turbata libertà negli incanti per l’aggiudicazione dei terreni agricoli dove sono oggi collocate le cooperative agricolo/faunistiche, destinate alla produzione di suini e alla macellazione dei prodotti, con marchio «Doc» sull'intero territorio nazionale.

Grazie alla collaborazione fornita dalle sedi locali dell’Agenzia delle entrate, è emersa «una colossale opera di defiscalizzazione», anche attraverso la creazione di falsi crediti di imposta, utilizzati per nascondere le imponenti rendite di gestione, e soprattutto la sistematica utilizzazione delle cooperative sociali ed agricole quali vere e proprie società di capitali, pur giovandosi dei regimi di semplificazione fiscale, tributaria e lavoristica concesse per abbattere i costi di gestione e la tassazione. Fatta luce su imponenti operazioni di riciclaggio, nascoste nei fallimenti di talune società di capitali (alle quale ne sono subentrate altre con nuovi prestanome) rivelatisi operazioni di bancarotta fraudolenta, intercettando un ingente spostamento di capitali all’estero.

Le società destinatarie del provvedimento di sequestro per 100 milioni di euro nel Messinese, nell’ambito dell’operazione antimafia «Hera», hanno percepito finanziamenti pubblici erogati dallo Stato nel quadro delle misure a sostegno dell’economia per far fronte all’emergenza Covid, per un importo complessivo di circa 500 mila euro. Lo rileva la polizia di Stato che ha eseguito i il provvedimento.

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