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Barcellona, l’overdose di cocaina fatale a Panté: Papale a giudizio immediato

Decreto disposto dal Gip Pugliese

Immagine di repertorio

Il gip Salvatore Pugliese, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Emanuela Scali, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, ha emesso il decreto che dispone il giudizio immediato nei confronti di Tindaro Papale, 30 anni, accusato di essere stato il “pusher” che la sera antecedente all'8 settembre 2020 avrebbe consegnato la dose letale di cocaina, ben 20 grammi, che ha poi provocato il decesso del cognato, Kevin Pantè di Santa Lucia del Mela, morto a soli 25 anni il successivo 12 settembre, dopo uno stato comatoso provocato da una overdose consumata in poche ore all'alba dell'8 settembre 2020.
Tindaro Papale, difeso dall'avvocato Diego Lanza, che di fatto abitava a Santa Lucia del Mela e subito dopo l'arresto aveva avuto attenuata la misura cautelare con la concessione dei domiciliari nella sua casa di Condrò dove risultava essere residente, di recente è stato nuovamente ristretto nel carcere di Barcellona in quanto i carabinieri hanno accertato che lo stesso aveva manomesso il braccialetto elettronico. L'imputato dovrà adesso comparire in Tribunale nel processo che si celebrerà con il giudizio immediato il 26 gennaio dinanzi al giudice Silvia Spina. Per Papale, l'accusa contestata è di “morte in conseguenza di altro delitto con riferimento al reato di cessione di sostanza stupefacente” al cognato Kevin Pantè, deceduto dopo uno stato comatoso durato 4 giorni.

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