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Nuovo polo rifiuti a Mazzarrà: il Tar boccia il ricorso di Furnari

L’opposizione del Comune dichiarata in parte inammissibile e in parte irricevibile. Secondo i giudici inoltre sarebbe una semplice riconversione

Disco verde del Tar, che accoglie le eccezioni della Srr e del concessionario Asja Ambiente, per il progetto di finanza che prevede la costruzione degli impianti industriali per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti nell'area dell'ex discarica di Mazzarrà Sant'Andrea.
I giudici della seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale di Catania, sciogliendo la riserva e senza entrare nel merito delle questioni sollevate, si sono definitivamente pronunciati sul ricorso presentato dal Comune di Furnari, difeso dall'avv. Guido Barbaro, integrato da motivi aggiunti, contro il progetto di finanza proposto dalla Srr Messina Provincia Società Consortile S.p.A., rappresentato e difeso dall'avvocato Fulvio Cintioli, aggiudicato alla società Asja Ambiente Italia Spa di Torino, dichiarando «il ricorso introduttivo in parte inammissibile e in parte irricevibile, mentre il primo, secondo e terzo ricorso per motivi aggiunti concernenti gli atti di gara sono inammissibili per difetto di legittimazione passiva del ricorso introduttivo».
Il giudizio del Tar ha praticamente esautorato il comune di Furnari e gli stessi abitanti che numerosi nel procedimento si erano costituiti “ad adiuvandum” con l'avv. Angela Pino, assieme all'Associazione Mediterranea per la Natura Onlus di Messina, rappresentata dall'avv. Antonino La Rosa, ritenendo il comune e gli stessi residenti privi della “legittimazione e per carenza di interesse”, nelle azioni di difesa del proprio territorio dai pericoli per l'ambiente e la salute che deriveranno dalla costruzione e dall'entrata in funzione degli impianti che saranno costruiti a poca distanza dal centro abitato.

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