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De Luca esce allo scoperto: "Mi ricandido come vicesindaco di Messina e poi alla Regione"

Un messaggio al governatore siciliano. Un “decalogo” distribuito tra i componenti della sua Giunta e i vertici delle società partecipate. Una “road map” di uscita «indolore» e un cronoprogramma ben scandito in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Il sindaco Cateno De Luca indossa i panni del “regista” e pianifica le scene del “film” che dovrebbe girarsi, tra Messina e Palermo, nel 2022.
Si parte dall’ennesima conferma: «Mi dimetto entro la fine di febbraio». Con una novità: «Mi ricandido a Messina». Ma ecco la sorpresa: «Non come sindaco, forse come vicesindaco, il candidato sarà sicuramente un esponente dell’attuale Amministrazione». De Luca non ufficializza nomi, probabilmente per mantenere una sorta di competizione interna, che faccia tenere sempre alto il livello dell’impegno in seno alla sua Giunta, ma non è un mistero che l’indicazione va in direzione di una delle donne con deleghe assessoriali (in pole position la vicesindaca Carlotta Previti). Si dimette da sindaco per ricandidarsi come vicesindaco? Non è una follia? Secondo De Luca, assolutamente no: il disegno è ripresentarsi all’elettorato messinese con tutta la squadra, chiedere la riconferma come blocco compatto, «al di là della mia persona», e poi concorrere alle elezioni per la presidenza della Regione siciliana, suo obiettivo dichiarato da lungo tempo.
E quale è il “messaggio”, ovviamente provocatorio, lanciato all’indirizzo di Musumeci? Semplice: il rifiuto di convocare le elezioni per il Consiglio della Città metropolitana di Messina. «Non convoco nulla! Non accetto le buffonate politiche. Perché votare ora se a luglio 2022 a Messina e a Palermo si dovranno rifare le elezioni? Che si nomini pure il commissario ad acta, tanto nel frattempo il Parlamento siciliano voterà la norma per l’ulteriore rinvio».
E a chi lo accusa di gettare, con le imminenti dimissioni, la città nell’incubo dell’ennesimo commissariamento, De Luca risponde a muso duro: «Saranno tempi fisiologici, tre mesi, non di più, e poi se i messinesi vorranno ridarci fiducia, noi torneremo per portare a compimento tutto quello che abbiamo avviato. E questo, indipendentemente dal nome di De Luca. Io, se lo vorranno i siciliani, voglio diventare il “sindaco dell’Isola”».

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