Lo hanno chiamato Brando, a simboleggiare la spada lucente del lottatore, proprio come ha lottato lui, rimasto al mondo nemmeno un’ora ed andato incontro ad un destino tragico ed ingiusto: partorito alla 27esima settimana di gravidanza in piena autostrada A20 a Santo Stefano di Camastra, mentre la mamma ed il papà in auto tentavano di raggiungere l’ospedale di Patti. Un viaggio pieno di paure, speranze e terrore per quella coppia, in attesa del suo primo figlio, interrotto quando i dolori che avevano costretto alla corsa da Mistretta verso l’ospedale, sono divenuti insopportabili. Un tragitto troppo lungo anche per l’ambulanza che, a quanto pare, avrebbe impiegato oltre mezz’ora prima di raggiungerli. I sanitari hanno fatto di tutto per tenerlo in vita, Brando ha respirato, ha lottato, ma non ce l’ha fatta ad arrivare al più vicino ospedale di Sant’Agata Militello. Lunedì al Policlinico di Messina sarà eseguita l’autopsia, con l’inchiesta aperta dalla Procura di Patti che servirà a fare chiarezza e capire se, in qualche modo, si sarebbe potuto evitare un epilogo così tragico.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia