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Barcellona, scuole dell’obbligo lasciate al freddo: avviata la procedura ma non basta

Il Comune prova a recuperare in parte i ritardi nell’attivazione dei riscaldamenti. I disagi continueranno per giorni. E il caso diventa politico

Alunni e personale dei numerosi plessi delle scuole dell'obbligo distribuiti tra i 6 Istituti comprensivi, saranno costretti a restare ancora per giorni al freddo e ciò in attesa che sia espletata la gara telematica sulla piattaforma “Me.pa”, il mercato elettronico della pubblica amministrazione. Ciò per scegliere la ditta specializzata che come primo intervento dovrà provvedere alla manutenzione di caldaie e impianti di riscaldamento prima che radiatori e termosifoni entrino a regime nell'ottimale funzionalità.
Solo dopo le proteste delle famiglie degli alunni, di cui sono fatti portavoce anche assessori e consiglieri, il personale da cui dipende la manutenzione degli edifici pubblici sembra essesi risvegliato dall'assopimento in cui era precipitato nelle ultime settimane, ed il caso “alunni al freddo” è diventato di dominio pubblico. Purtroppo per famiglie e scolari come per il personale scolastico in servizio su tutto il territorio comunale, non è stato rispettato il termine per l'accensione dei riscaldamento che, per la provincia di Messina, diversamente da quel che si affermava a Palazzo Longano, era fissato già per l’1 dicembre e non per la giornata di ieri come erroneamente detto da assessori e tecnici. Sul caso, oltre alla mancanza di Bilancio preventivo, così come giustificato da tecnici comunali che non hanno preventivamente programmato la ciclica manutenzione annuale, incide l'inerzia del farraginoso apparato burocratico di Palazzo Longano carente anche di formazione professionale. C'è stato anche un tentativo di “scaricabarile” tra il funzionario preposto e gli assessori che hanno competenze specifiche su scuola e manutenzioni.

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