Mentre la commissione liquidatoria nominata dal Capo dello Stato avvia le procedure per il pagamento dei debiti, il Comune di Taormina si muove per mettere mano ad un altro passaggio strategico della fase di dissesto finanziario che caratterizzerà la vita dell'ente almeno per il prossimo biennio: l'aggiornamento dell'inventario dei beni comunali. Si tratta di un contesto nel quale il Comune di Taormina vanta la titolarità di beni per un valore di circa 289 milioni di euro. L'ente ha formalizzato nelle scorse ore l'avvio di una classificazione aggiornata dei beni suddivisi in tre categorie: immobili demaniali, patrimoniali indisponibili e disponibili. L'iter, a cura del dirigente dell'Ufficio Tecnico, Massimo Puglisi, ha l'obiettivo di aggiornare l'elenco ma anche le relative valutazioni del Comune sugli edifici di cui dispone. Oltre ai dati catastali, e alla rendita imponibile, lo screening dell'ente riguarderà le variazioni subentrate nel corso del tempo sul valore dei beni. Almeno per il momento l'ente locale dovrebbe avere la possibilità di coprire, e quindi soddisfare, le esigenze dei creditori che stanno per bussare alla porte di Palazzo dei Giurati, senza dover fare ricorso ad interventi riguardanti la dismissione di beni comunali. Le somme accantonate nei bilanci delle più recenti annualità come anche la liquidità di cassa del Comune (circa 15 milioni di euro) dovrebbero garantire la possibilità di affrontare i circa 20 milioni di euro di debito che ha la casa municipale e che ha portato al dissesto dichiarato lo scorso luglio. Dall'altra parte, tra l'altro, ci sono anche i crediti e, in primis, i circa 30 milioni di imposte non riscosse, che almeno in una parte potrebbero rientrare. In ogni caso, al momento, il Comune ha già individuato alcuni immobili "sacrificabili" per la vendita. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina