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Neve sui rilievi, che spettacolo la Rocca Salvatesta a Novara di Sicilia

Imbiancati i rilievi della provincia di Messina, sia Peloritani che Nebrodi, alle quote più alte. Tra questi la Rocca Salvatesta a Novara di Sicilia. Un posto incantevole molto apprezzato dagli amanti della montagna. Da qui partono sentieri per raggiungere la sua vetta da dove è possibile godere di un ragguardevole panorama che spazia a 360 gradi: dal promontorio del Tindari con la baia di Oliveri fino alla penisola di Milazzo, dal golfo di Patti al golfo della città mamertina - entrambi coronati dall'arcipelago eoliano, sul versante tirrenico e su quello jonico culminanti nello Stretto di Messina con l'estremità meridionale della Calabria, l'intera dorsale dei Peloritani con Monte Dinnammare - Monte Scuderi - Colle del Re, a sud dalla valle dell'Alcantara, la mole del vulcano Etna e dalla Montagna di Vernà, in prossimità della sua base è situato il precipizio dei Ritagli di Lecca.

Cos' è la Rocca Salvatesta

La Rocca Salvatesta è detta anche il Cervino di Sicilia per la sua conformazione particolare, tronco - conica. Costituita da rocce calcaree, la presenza di conchiglie e pesci fossili, indica la formazione dovuta all'innalzamento del fondo del mare derivante dalle tensioni, scontro e scivolamento della placca africana con la placca euroasiatica. Sulla sommità ampi terrazzamenti offrono una visuale panoramica a tutto campo.

Verosimilmente ai piedi della rupe sorgeva l'antichissima Noa,[ circostanza supportata dai rilievi aerei che danno certa la presenza di ampie superfici occupate da edifici dal perimetro regolare, e non di minore importanza, dalla presenza di una infinità di frammenti di coccio - con la caratteristica bombatura di recipiente atto contenere liquidi o granaglie - sparsi sull'intera area dell'altopiano. Le falde sono coperte da selva da rimboschimento (quercia e pino), a mezza costa compaiono affioramenti rocciosi che si alternano a prati, distese di felci che ben si prestano all'allevamento e alla pastorizia in quota. La flora endemica della Sicilia è rappresentata da diverse specie di euphorbia, origano.

Una grande croce nera con Gesù crocifisso è situata sulla sua cima dove ogni 18 agosto si effettua un pellegrinaggio per celebrare una messa.[ Sulle sue pendici vi si trovano le neviere, fosse create un tempo per conservare la neve e riutilizzarla in estate.

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