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Asili, mense, palestre: più fondi al Sud. Bianchi, Bonetti e Carfagna illustrano i primi bandi Pnrr

Il Pnrr stanzia per Scuola, Università e Ricerca 17,59 miliardi - ha orgogliosamente sottolineato Bianchi – dei quali 12 per infrastrutture e oltre 5 per le "competenze"

Innovativa, libera, internazionale, tecnologica. Un posto in cui imparare, ma soprattutto "stare tranquilli, non essere giudicati, divenire consapevoli". Ecco la scuola secondo i suoi protagonisti, gli studenti: alle loro voci è stata affidata la conclusione della conferenza stampa congiunta tenuta stamane dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi assieme alla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti e alla ministra per il Sud e la Coesione Mara Carfagna per illustrare le prime misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza nel settore dell'istruzione.

"Futura: la Scuola per l'Italia di domani" è una scelta che testimonia la linea di sviluppo data agli interventi e agli obiettivi, come ha subito chiarito Bianchi: un'azione di sistema condotta attraverso politiche governative che vedano l'Istruzione non come un "problema" di settore, ma come il fronte strategico nel quale investire trasversalmente energie per migliorare lo sviluppo, la qualità di vita e la stessa tenuta democratica del Paese. E in questo senso più volte è stata evidenziata la sinergia tra i diversi ministeri, anche attraverso l'azione dei sottosegretari, e la volontà di coinvolgimento diretto degli enti locali, Regioni e Comuni in particolare, per rendere concreta l'attuazione delle diverse misure in maniera uniforme su un territorio nazionale che registra un gravissimo gap geografico nell'erogazione dei servizi didattici.

Investire in coesione

Il Pnrr stanzia per Scuola, Università e Ricerca 30 miliardi: per la scuola 17,59 miliardi - "la quota più alta anche rispetto agli altri paesi europei" ha orgogliosamente sottolineato Bianchi – dei quali 12 per infrastrutture e oltre 5 per le "competenze". Di questa quota oltre la metà sarà destinata al Sud . Forte l'investimento previsto sullo sviluppo del sistema tecnico professionale, sulla professionalizzazione dei docenti e sull'orientamento sin dalla scuola media, strategico soprattutto al Sud, dove il tasso di dispersione scolastica è drammatico per l'abbandono della scuola dell'obbligo e il basso numero di laureati e diplomati. Potente, come detto, lo stanziamento per opere infrastrutturali, un percorso in cui i dirigenti saranno accompagnati per la progettazione e gli adempimenti da una struttura di supporto istituita al Ministero con la la Task force per l'Edilizia scolastica. I programmi, volti anche a rendere i plessi elementi "caratterizzanti" di un'urbanistica riqualificata, privilegeranno ovviamente la sicurezza e la realizzazione di interventi di sostegno al tempo pieno, come mense ("non luoghi di pausa – ha ribadito Bianchi - ma in cui si forma una nuova educazione alimentare"), palestre ("per accompagnare i giovani, anche nel percorso che li vede cambiare fisicamente, verso la pienezza di loro stessi") e soprattutto asili nido. Una infrastrutura, questa, sulla quale hanno in particolare posto l'accento le ministre Bonetti e Carfagna: "L'investimento educativo - ha rilevato Bonetti – è lo strumento per garantire realmente pari opportunità, ai territori e alle generazioni. Investiamo il nostro oggi nel loro futuro, stanziando 3 miliardi di euro per i servizi all'infanzia e gli asili nido, alla luce di un'offerta che attualmente è inadeguata nel segmento 0-3 e ci rende lontani dai target". Un'offerta inadeguata non solo nel confronto internazionale, ma anche sullo stesso territorio interno, con un profondo divario tra nord e sud, che si ripercuote sul percorso educativo e le opportunità di apprendimento di bambine e bambini, e nel sostegno alle famiglie. I servizi all'infanzia quindi fondamentali sia per una uniforme formazione delle competenze, sia per un adeguato incentivo alla genitorialità e all'occupazione femminile. Poter conciliare la famiglia con il lavoro, infatti "non è solo un fatto di equità sociale, ma una misura economica essenziale soprattutto al Sud" ha ribadito Carfagna, evidenziando come sia stato fissato per legge l'obbligo in capo ai Comuni di garantire un numero minimo di posti negli asili nido, 33 ogni 100 abitanti, così da rendere il livello del servizio omogeneo in tutto il Paese.

Il dettaglio degli interventi

Tre miliardi di euro stanziati dal Piano per gli asili nido e le Scuole dell’infanzia, di questi 2,4 miliardi per la fascia 0-2 anni (il 55,29% di queste risorse andrà al Mezzogiorno) e 600 milioni per la fascia 3-5 (40% al Mezzogiorno). E’ l’investimento più consistente previsto nel pacchetto di interventi da 5,2 miliardi per il sistema di Istruzione del Pnrr presentato oggi dai ministri Bianchi, Carfagna e Bonetti. Nel capitolo nidi e servizi per l’infanzia, si realizzeranno complessivamente 1.800 interventi di edilizia scolastica, con la creazione di 264.480 nuovi posti per accogliere bambine e bambini. Ai 3 miliardi vanno aggiunti ulteriori 1,6 miliardi di un prima tranche di risorse. Inoltre sono previsti 800 milioni di euro per il piano di costruzione di 195 nuove scuole che sostituiranno vecchi edifici (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno); 400 milioni per il potenziamento del tempo pieno attraverso l'incremento delle mense scolastiche (il 57,68% delle risorse andrà al Mezzogiorno); 300 milioni (il 54,29% delle risorse andrà al Mezzogiorno) per aumentare l’offerta di attività sportive attraverso la costruzione di palestre o la riqualificazione di quelle esistenti, per un totale di 230.400 metri quadrati da realizzare o riqualificare; 710 milioni di euro per il Piano di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole (il 40% delle risorse andrà al Mezzogiorno).

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