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Messina, «non ci sono più esuberi». Reintegrato il dirigente che era stato “licenziato”

Può tornare a Palazzo Zanca l’ing. Pagano. L’assessora Musolino: «Il Tribunale conferma che il procedimento da noi adottato fu corretto e legittimo»

L'assessore Dafne Musolino

Uno dei dirigenti “licenziati” dall’amministrazione De Luca dovrà essere reintegrato. Lo ha stabilito un’ordinanza del giudice del lavoro, Rosa Bonanzinga (la stessa che reintegrò al comando della polizia municipale Calogero Ferlisi, a fine 2018). Il giudice, in particolare, ha accolto la domanda cautelare proposta dall’ing. Riccardo Pagano, disponendo che il Comune proceda a reintegrare il dipendente nei ruoli dirigenziali dell’amministrazione a far data dall’1 dicembre 2021.

E questo perché, per via della fuoriuscita di due dirigenti (Giovanni Di Leo, collocato a riposo, e Carmelo Giardina, dimissioni volontarie per quota 100), oltre al pensionamento di Domenico Signorelli, «appare essere venuto meno – si legge nell’ordinanza del giudice – il presupposto che ha determinato il collocamento in disponibilità del ricorrente, non essendo più sussistente la situazione di “esubero” dei dirigenti». Tra l’altro la Giunta De Luca ha ridotto i dipartimenti (da 9 a 6) nell’ultimo funzionigramma approvato, «ma non è stata modificata la pianta organica, che prevede 9 dirigenti», scrive ancor ail giudice.
«Abbiamo già dato mandato agli uffici del personale – scrive in una nota l'assessora alle Risorse Umane Dafne Musolino – di predisporre gli atti necessari per consentire all’ing. Pagano di prendere servizio». Ma l'assessora precisa anche «il Tribunale ha rigettato le argomentazioni dell’ing. Pagano, confermando che la procedura per la dichiarazione di eccedenza dei dirigenti seguita dal Comune di Messina è legittima e corretta. Inoltre – continua Musolino – il Tribunale ha chiarito che l’ing. Pagano poteva essere dichiarato quale personale eccedente, anche se in quel periodo lo stesso si trovava in per malattia, dove peraltro si trova ancora adesso. L’ordinanza del Giudice del lavoro ha inoltre confermato la correttezza e la legittimità dell’intero procedimento adottato dall’Amministrazione, anche con riferimento alla scelta operata tra i dirigenti che sono stati confermati e quelli che invece sono stati posti in eccedenza e poi in esubero». Di fatto, dunque, la domanda cautelare del dirigente è stata accolta «esclusivamente perché, nel tempo intercorso, due dirigenti tra quelli che erano rimasti in servizio hanno cessato per varie cause il loro rapporto con il Comune. A parere del Tribunale, quindi, con la fuoriuscita di questi dirigenti, sarebbe venuta meno la condizione di eccedenza e dunque sarebbe possibile fare rientrare in servizio il richiedente». In ogni caso, l'Amministrazione proporrà reclamo.

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