Il sì dell’Ateneo era già arrivato, con il via libera del Senato accademico. Adesso è arrivato lo step successivo, sebbene fosse abbastanza scontato: con deliberazione numero 1749 del 23 novembre, l’Azienda ospedaliera Papardo ha condiviso con il Policlinico Universitario di Messina l’istituzione del secondo canale della facoltà di Medicina. «È una conquista per l’Azienda Papardo – si legge in una nota –, che non ha precedenti nella storia recente e meno recente dell’azienda. Relegata negli anni scorsi a Dea di I livello, oggi si qualifica come sede universitaria, a completamento di un percorso virtuoso, dotata di numerose strutture specialistiche ed in grado di fornire, prestazioni di elevata qualità». Particolarmente soddisfatto il direttore generale del Papardo, Mario Paino, il quale ringrazia «tutte le componenti che si sono fatte parte attiva per il raggiungimento di questo importante traguardo, a partire dai dipendenti dell’Azienda Papardo, che hanno consentito nel tempo la qualificazione attraverso la loro elevata professionalità, alla costante interlocuzione con l’assessorato alla Salute della Regione Sicilia, sempre vigile e attento alle problematiche, al Magnifico rettore dell’Università di Messina e a tutte le componenti del mondo accademico che con caparbia e volitività hanno creduto in questo progetto». Per Paino «si apre una nuova pagina per la Sanità messinese, nella quale le singole aziende coinvolte nelle prestazioni assistenziali e formative condividono percorsi virtuosi, a vantaggio di una sanità che avverte forte l’esigenza di essere rilanciata attraverso prestazioni di elevata qualità, che solo la condivisione e la collaborazione fra tutti gli attori in campo, in una cornice di essenziale e insopprimibile rivendicazione delle peculiarità e competenze di ciascuna azienda, possono fornire efficacemente e con elevata qualità formativa e professionale». Al Papardo, dunque, verrà attivato un «nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia». Università e Azienda Papardo stipuleranno una convenzione dalla durata di 6 anni, probabilmente a partire già dal prossimo anno accademico, il 2022-2023, se i tempi della burocrazia lo consentiranno. La convenzione prevede, tra l’altro, che sarà il Papardo a mettere a disposizione dell’Università «le proprie risorse di personale e le proprie risorse strutturali, comprese quelle informatiche e di rete, assistenziali e didattiche». Risorse che verranno utilizzate dall’Ateneo «esclusivamente per il raggiungimento degli obiettivi formativi». Tutto ciò che riguarda arruolamento del personale, incarichi delle varie Unità, attività assistenziali, mediche e chirurgiche, restano in carico al Papardo.