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Messina, cinquanta milioni dal Pnrr per la Falce

L’emendamento proposto dalla deputata messinese Matilde Siracusano ritenuto ammissibile dalla Commissione parlamentare

Cinquanta milioni di euro dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una robusta iniezione di risorse che dovrebbero aggiungersi a quelle stanziate dall'Autorità di sistema portuale dello Stretto per il piano di caratterizzazioni delle aree e a quelle, più volte promesse dal presidente Musumeci, destinate alla ristrutturazione e alla valorizzazione degli imponenti resti della Real Cittadella. Al centro dei destini della città di Messina, torna la Falce, il luogo del Mito, della Storia e del Futuro.

Quei 50 milioni sono il frutto dell'emendamento che è stato presentato al decreto Pnrr dalla deputata messinese Matilde Siracusano e che è stato giudicato ammissibile dalla competente Commissione e, dunque, sostenuto da una maggioranza trasversale, dovrebbe andare in porto senza ulteriori scossoni. «Un'azione decisa per la bonifica e il risanamento ambientale e urbano della Zona falcata di Messina - spiega Matilde Siracusano -, questa la mia proposta, presentata alla Camera dei deputati sotto forma di emendamento al decreto Pnrr, per far rinascere la cosiddetta Falce, un luogo simbolo per la città dello Stretto, come ho spiegato ai miei colleghi parlamentari, una zona centrale e bellissima che costeggia il mare, una realtà che andrebbe valorizzata ma che è ancora schiava di degrado e abbandono. Per raggiungere questi obiettivi prevedo uno stanziamento, legato ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e al Fondo per lo sviluppo e la coesione, di 10 milioni di euro all'anno, dal 2022 al 2026. Il mio emendamento è stato ritenuto ammissibile dalla Commissione competente, e nelle prossime ore verrà esaminato e approfondito. Mi auguro che questa proposta possa essere accolta dal Governo e dalla maggioranza, in linea con l'avviato percorso di risanamento di vaste aree di Messina, che ha registrato una svolta decisiva proprio grazie agli interventi messi in campo dall'esecutivo Draghi, in particolare all'opera delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini».

L'articolo integrale potete leggerlo nell'edizione cartacea – Messina

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