C’è una data fissata sul calendario, che ha il peso di una spada di Damocle che pende sui disabili gravi e gravissimi ospitati al Don Orione, ma anche sugli operatori che lavorano nella struttura di viale San Martino: 31 gennaio 2022. Entro quella data, come ricordato ai familiari e ai tutori da una nota inviata dal Comune, i familiari stessi e i rappresentanti legali degli ospiti del centro riabilitativo sono invitati «ad individuare, a favore degli stessi, una diversa struttura idonea ad accogliere il disabile, se ne ricorrono i presupposti, al fine di garantire le cure socio-sanitarie di cui necessitano». Si avvicina la parola fine, dunque, per il Don Orione? Struttura gestita, va ricordato, da una cooperativa, la Faro 85, che, con provvedimento dell’assessorato regionale alle Attività produttive del settembre scorso, è stata commissariata per «superare i fondati indizi di crisi» della cooperativa stessa. Parola fine, dunque? Non è detto. Perché se entro il prossimo 31 gennaio arriverà l’auspicato accreditamento dalla Regione, si potrebbe evitare quello che, per gli ospiti, rappresenterebbe un trauma tutt’altro che secondario. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina