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Capo Alì, a breve la riapertura. L'unica ipotesi definitiva dell'Anas è la galleria artificiale

Un percorso “a doppio binario”, per fissare tempi certi e risolvere una criticità che si trascina da troppi anni. Si sta agendo con questo approccio, su iniziativa della Città metropolitana, sul problema delle frane a Capo Alì sulla Strada statale 114, nel comune di Alì Terme, un tratto chiuso alla circolazione ormai dal 12 novembre per l’ennesima caduta massi. Ieri a Palazzo dei Leoni si è tenuto un tavolo tecnico con gli enti coinvolti, voluto dal sindaco metropolitano Cateno De Luca per capire le prossime tappe per la riapertura e i programmi futuri per eliminare una volta per tutte il problema. Ed è emerso che ciò avverrà non prima di quattro anni. All’incontro hanno partecipato i sindaci di Alì Terme, Itala, Scaletta Zanclea e Fiumedinisi, gli ingegneri Fabio Sgarella e Cristiano Fogliano per Anas e l’ingegnere Bruno Manfrè per la Protezione civile regionale.

Anas ha chiarito che a breve sarà possibile riaprire il transito a senso unico alternato dopo l’intervento dei rocciatori per le operazioni di disgaggio dei detriti in bilico, mentre si stanno quantificando interventi di posizionamento di reti addossate e barriere paramassi per circa 1 milione di euro, da realizzare in circa 30-40 giorni. La risoluzione definitiva del problema è stata individuata da Anas proprio nella realizzazione di una galleria artificiale di 500 metri e di due tunnel naturali sotto la montagna lunghi 345 e 280 metri, per un costo totale di 23-24 milioni di euro.

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