I nodi del sistema dei soccorsi sul territorio comunale approdano all’attenzione del Governo. Un corposo dossier è stato consegnato dal responsabile della gestione Clinica e organizzativa della Centrale 118 della provincia messinese Domenico Runci agli ispettori ministeriali. Contiene a 360 gradi gli aspetti dell’emergenza-urgenza, anche quelli che ha mostrato ampie falle in occasione dell’incidente costato la vita all’avvocata Olga Cancellieri.
Venerdì scorso, i funzionari del dicastero alla Salute, accompagnati da un rappresentante della Regione siciliana, hanno incontrato Runci nei locali della Direzione sanitaria del Policlinico universitario “Gaetano Martino”. Ma oltre alle criticità, il dirigente provinciale del 118 ha messo nero su bianco le possibili carte vincenti per rilanciare l’assistenza. Una su tutte: incentivare quei professionisti ancora oggi restii a svolgere l’attività di medico di emergenza su strada, un compito «poco remunerativo e con grosse responsabilità», afferma Runci. Insomma, il gioco non vale la candela per molti. Caso emblematico è il recente concorso bandito dall’Azienda sanitaria provinciale, finalizzato a fronteggiare la piaga delle carenze in pianta organica: rivolto a 100 persone, 60 hanno rinunciato cammin facendo, fino a raggiungere la risibile quota di 9 prossimi abilitati. Una goccia nell’oceano del servizio di soccorso e allarme sanitario in sede extra-ospedaliera.
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