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Riscossione coattiva dei tributi, ecco come cambia a Messina

Si salta un passaggio, di fatto, e si velocizza l’azione di recupero, che potrà avvenire entro sessanta giorni dall’avviso inviato al contribuente.

La sede del dipartimento Tributi di Messina

Dal prossimo primo gennaio cambieranno le modalità di recupero del credito comunale, la cosiddetta riscossione coattiva delle entrate, soprattutto dei tributi inevasi. Di fatto il Comune si adegua alla riforma della riscossione, introdotta con una legge il 27 dicembre 2019. Il punto chiave è il cosiddetto “accertamento esecutivo”, con il quale si riassumono in un unico provvedimento sia l’accertamento (per tributi e per entrate patrimoniali, ad eccezione delle contravvenzioni al Codice della Strada) che il titolo esecutivo (cartella di pagamento o ingiunzione di pagamento). Si salta un passaggio, di fatto, e si velocizza l’azione di recupero, che potrà avvenire entro sessanta giorni dall’avviso inviato al contribuente.

Tutte novità che hanno costituito il “cuore” del Regolamento fortemente voluto dall’amministrazione De Luca e approvato due sere fa in un “turbolento” consiglio comunale, seppur con alcune modifiche all’impianto originario proposte dall’opposizione. Le modifiche più importanti riguardano le rateizzazioni che il Comune concede «su richiesta del debitore che versi in una situazione di temporanea e obiettiva difficoltà».

La rata minima passa da 100 a 50 euro. E lo “schema” delle rateizzazioni stesse assume questa forma definitiva: per debiti fino a 300 euro si possono stabilire fino a sei rate sensibili (nel documento originario non era prevista alcuna rateizzazione); da 300 a 600 euro dodici rate (invece di tre); da 600 a 1.000 euro venti rate (invece di sei); da 1.000 a 2.000 euro trentasei rate (invece di dodici); da 2.000 a 4.000 euro trentasei rate (invece di diciotto); da 4.000 a 6.000 euro trentasei rate (invece di ventiquattro).

Inoltre l’importo della prima rata dovrà essere versato entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione di accettazione della rateizzazione, invece dei 15 previsti dalla delibera originaria. «Ringrazio i consiglieri comunali – commenta Nino Interdonato (Sicilia Futura), artefice di queste modifiche – che hanno avuto la sensibilità di approvare l’emendamento da me proposto, e che consentirà ai cittadini messinesi di mettersi in regola con i tributi senza gravare eccessivamente sul bilancio mensile delle famiglie».

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