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Diffamazione aggravata, la Cassazione conferma la condanna del deputato di Brolo Nino Germanà

I fatti per i quali il deputato brolese era imputato si riferiscono al 2014, durante la campagna elettorale per le amministrative al comune di Brolo

Nino Germanà

Confermata dalla quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione, la condanna ad una multa nei confronti del deputato nazionale Nino Germanà, ritenuto responsabile di diffamazione aggravata.

I fatti per i quali il deputato brolese era imputato si riferiscono al 2014, durante la campagna elettorale per le amministrative al comune di Brolo.

All’epoca Germanà, sostenitore politico di una delle coalizioni in corsa, si affacciò dalla terrazza della propria abitazione proferendo frasi ed espressioni ritenute offensive e diffamatorie all’indirizzo dell’allora candidato a sindaco Mimmo Magistro, oggi presidente del consiglio comunale, e dei candidati della lista a suo sostegno, che stavano svolgendo un comizio elettorale nella piazzetta sottostante. Espressioni che reiterò quindi anche con alcuni post sui social.

Fatti per i quali Germanà era già stato condannato nel 2019 in primo grado dal giudice monocratico del Tribunale di Patti a 3 mila euro di multe, con conferma della sentenza quindi in appello nel novembre 2020. La Cassazione ha adesso respinto, ritenendolo inammissibile, il ricorso proposto da Germanà, rappresentato dall’avvocato Massimiliano Fabio, condannando il parlamentare di recente transitato al gruppo della Lega, al pagamento delle spese processuali per 3 mila euro ed alla refusione delle spese di giudizio, per 16.500 euro complessive oltre accessori di legge, nei confronti delle parti civili costituite che erano rappresentate dagli avvocati Marco Franco, Rosa Saturno, Lucio Fonti Castelbonesi, Sabrina Ligato, Rosario Condipodero e Antonella Sicilia.

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