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Messina, richieste d’intervento e soccorsi: il destino di Olga legato ai minuti

L’incidente costato la vita all’avvocata tra le vie Centonze e del Vespro

Non si spengono i riflettori sulla tragedia costata la vita all’avvocata Olga Cancellieri e quelli della Procura restano indirizzati su modalità e tempistiche dei soccorsi. I testimoni oculari li giudicano intempestivi, stimando l’attesa addirittura in 38 minuti, mentre il 118 fornisce un’altra verità: «Venti minuti» intercorsi tra la segnalazione ricevuta dall’operatore e l’arrivo della prima ambulanza, senza medico a bordo, all’intersezione tra le vie del Vespro e Centonze. Le registrazioni audio e le annotazioni di servizio sono state già messe a disposizione della Procura, nell’inchiesta gestita dal sostituto Marco Accolla. È evidente, quindi, che qualcosa non torna, ed è proprio questo l’aspetto su cui la lente dell’Ufficio inquirente è indirizzata. Stando a quanto dichiarato dal responsabile del Centro della gestione clinica e organizzativa della Centrale 118 della provincia messinese, la telefonata «è giunta alle 20.45». A smistarla è stato il Numero unico di emergenza 112. Di conseguenza sono due i nodi da sciogliere: a che ora è arrivata la prima segnalazione a questo contatto da parte di chi ha notato sul selciato la donna esanime? L’operatore del 112 (che, lo ricordiamo, per la Sicilia orientale ha sede a Catania) ha smistato con celerità la telefonata al centralino messinese del Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica? Interrogativi fondamentali per ricostruire la catena dei soccorsi, rivelatisi vani, visto che la scuterista ha esalato l’ultimo respiro quando le ambulanze (la seconda, medicalizzata, si è materializzata sul posto «alle 21.15», stando ai dati ufficiali del 118) erano in marcia. Il destino della quarantaseienne, pertanto, potrebbe essere stato scritto in quei pochi, capitali minuti.

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