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Messina, incubo nella zona ionica: nuovi crolli a Capo Alì, la SS 114 ancora chiusa

Ieri sera la Statale 114 è stata chiusa nuovamente a Capo Alì, al km 22,8 in territorio di Alì Terme, per caduta massi sulla carreggiata: oggi interverranno i rocciatori per verificare la situazione del costone e decidere gli interventi da effettuare. Unica alternativa, ancora una volta, l’autostrada A18. I danni maggiori si sono registrati nei centri a monte, soprattutto sulle strade di collegamento: Antillo, dove sono caduti 124 millimetri di pioggia in 12 ore, è rimasta isolata alcune ore a causa di diverse frane sulla Sp 19, all’altezza della frazione Mitta in territorio di Casalvecchio Siculo e per l’allagamento del ponte Aranciara e in paese sono rimasti bloccati anche gli insegnanti delle scuole cittadine, impossibilitati a rientrare a casa; a Casalvecchio Siculo frane nelle frazioni Passo Carrera e Pietrabianca, così come smottamenti e caduta massi hanno invaso la Sp 12 tra Sant’Alessio Siculo e Scifì; a Nizza di Sicilia è esondato leggermente il torrente Landro, mentre a Roccalumera si sono vissute ore di apprensione per l'innalzamento del livello dei torrenti Allume e Sciglio, fortunatamente non oltre il livello di guardia.

In serata frane sulla Sp 28 Alì Terme-Alì e su due strade di penetrazione agricola a Fiumedinisi, entrambe interrotte; problemi anche a Limina, con danni alla stazione di pompaggio dell’acquedotto e il rischio crollo di un traliccio dell’alta tensione dell’Enel. Sui luoghi interessati dai dissesti è giunto il personale del Dipartimento regionale di Protezione civile, Città metropolitana e Comuni. Il segretario provinciale del Pd, Nino Bartolotta, in una nota, denuncia come il territorio jonico sia abbandonato e dimenticato: «Questa è la paradossale situazione che nell’assordante silenzio vive ogni stagione invernale il comprensorio, che a distanza di oltre tre anni attende invano l’avvio dei lavori per il rifacimento dei ponti sulla Ss114. Chiederemo alla nostra deputazione regionale e nazionale un’interrogazione parlamentare urgente sull’argomento, per avere “notizie” su tempi e modalità di risoluzione della ormai annosa e non più sostenibile problematica».

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