Nel Documento di economia e finanza della Regione siciliana, aggiornato e approvato dalla Giunta Musumeci lo scorso 4 novembre, emergono alcuni aspetti legati ai temi del momento: l’attuazione del Pnrr, gli investimenti infrastrutturali, le misure per frenare l’emorragia dello spopolamento e il riconoscimento, da parte dello Stato, degli svantaggi derivanti dalle condizioni di insularità. Il vicegovernatore siciliano, e assessore all’Economia, Gaetano Armao, in un passaggio, a pagina 35 del Def, sottolinea come rimanga «centrale il nodo demografico, le cui dinamiche pesano sulle tendenze per la Sicilia, le sue aree interne e adesso anche le sue Città metropolitane. Nei precedenti Documenti avevamo focalizzato le purtroppo consolidate spinte allo spopolamento delle comunità delle aree interne e montane ma adesso tale tendenza si estende all’intero territorio regionale, addirittura alle grandi aree urbane».
«Per contrastare tali processi degenerativi – aggiunge il vicegovernatore – occorrono innovazione, a partire da quella digitale ed ecologica, investimenti sul capitale umano e sociale e sulle infrastrutture materiali e immateriali». E Armao, ancora una volta, pone come pregiudiziale la “madre di tutte le battaglie”: la questione dell’insularità, con i costi che la Sicilia continua a sopportare (calcolati in ben sei miliardi annui), e di una infrastruttura strategica, decisiva per il futuro della Sicilia e dell’intero Paese, quale il collegamento stabile tra l’Isola e il Continente».
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