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Messina, peculato per i corsi di formazione. Assolto l’ex assessore Capone

Melino Capone

C’era ancora in piedi un rivolo giudiziario non definito per la maxi indagine “Corsi d’oro” sulla formazione professionale in Sicilia, che di recente ha interessato le cronache per la vicenda della condanna definitiva ma non eseguita all’ex parlamentare Francantonio Genovese.
In questo caso si trattava dell’ex assessore comunale Carmelo “Melino” Capone, che ieri è stato assolto con formula piena e rispondeva di peculato come presidente dell’Ancol, dopo la denuncia nel 2013 da parte di alcuni docenti e partecipanti ai corsi professionali. Secondo l’ipotesi iniziale d’accusa il peculato si era concretizzato con la mancata corresponsione di una serie di somme, tra i 330 e i 1.330 euro, a chi aveva frequentato un corso da estetista nel 2012 presso l’Ancol, ad una docente e ad una dipendente dell’ente di formazione.
Ma il dato di fondo che i suoi difensori, gli avvocati Marcello Scurria e Tommaso Autru Ryolo, hanno sviluppato nel corso delle arringhe, è stato essenzialmente uno: questo corso in realtà non fu mai finanziato concretamente, quindi Capone non si appropriò all’epoca di alcuna somma di denaro.
Un quadro del resto delineato anche dall’accusa, il pm Giuseppe Adornato, che aveva chiesto ieri l’assoluzione di Capone con la formula “perché il fatto non sussiste”. E i giudici della prima sezione penale, il collegio era presieduto da Maria Eugenia Grimaldi, hanno assolto Capone con la formula «perché il fatto non sussiste».

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