La caccia a chi non paga le bollette dell’acqua è davvero entrata nel vivo. E i morosi sono stati i primi ad accorgersene. Dai lori rubinetti esce parecchi a acqua in meno di quanta di solito ne hanno a disposizione. Quello è il segnale che le procedure di recupero del pregresso sono cominciate e che il tempo per recuperare sta per scadere.
L’Amam non può più fare sconti. Non può farli a se stessa per non fare annegare i bilanci nel mare dei crediti non incassati nel quale naviga da anni. Ma non può fare sconti nemmeno alla città, perchè la legalità non può avere delle sacche di indifferenza alla voce “bollette dell’acqua”.
L’azienda acque ha già fatto partire una sessantina di diffide a quei condomini che abbiano fatto registrare delle significative morosità. Per una decina di loro sono anche scattate le riduzioni dell’erogazione dell’acqua. Per avere un’idea di cosa voglia dire il taglio dell’acqua, va considerato la media di consumo in Sicilia è di circa 140 litri a persona. Amam applica una una riduzione di circa 50 litri per componente. Quindi se in un condominio abitano 200 persone vengono erogati, 1000 litri in meno al giorno. Almeno mille litri. Ma i tecnici di viale Giostra dicono che il vero disagio che si crea non è tanto nella quantità ridotta di acqua quanto nella pressione che il più delle volte non fa attivare elettrodomestici tipo lavastoviglie e lavatrici.
Ecco perché, di fronte a tutti queste “fastidi” il più delle volte gli amministratori si presentano negli uffici di Amam per avviare la trattativa per rientrare dal “buco”.
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